Cinquanta lettere. Tanti quanti sono i consiglieri comunali. Più che un appello sembra un grido disperato. Urlato da ventidue sigle che rappresentano il tessuto produttivo e progettuale della città. E’ il lamento dell’edilizia, di un settore che scricchiola sotto i colpi della crisi. Portando con sé, come per una sconvolgente e disastrosa mareggiata, posti di lavoro e imprese.
E i naviganti in tempesta, purtroppo non vedono brillare il faro del Comune che, stando a quanto sostengono, potrebbe in qualche modo aiutarli a tenere la rotta e ad evitare loro di finire sugli scogli. Come? Sbloccando ad esempio i progetti per l’edilizia economica e popolare. <<La crisi occupazionale che sta sconvolgendo il settore dell’edilizia- è scritto nella lettera – ha raggiunto in questi giorni livelli di gravità tali da minacciare le radici stesse della nostra convivenza>>. E dopo questo avvio la proposta firmata da Ance, Confindustria, Legacoop, Confcoperative, Unicoop, Ordine degli ingegneri, quello degli Architetti, dei Geologi e dei Geometri; e ancora dall’Oice, da Fillea, Cgil, Filca Cisl, fenda Uil, Cgil, Cisl, Uil, Confartigianato, Cna, Claai, Casartigiani e Api. <<la recente proroga di due anni dei finanziamenti per la realizzazione di interventi di edilizia agevolata e la disponibilità di altre risorse per l’edilizia economica e popolare – scrivono – sono un’occasione da non perdere per dare una risposta immediata alla crisi, permettendo la realizzazione di case a basso costo, senza sottostare al ricatto della speculazione sulle aree edificiabili…(continua)…Una prima risposta è arrivata qualche giorno fa quando a Sala delle Lapidi è passato il piano da 24 milioni per il centro storico…(continua)…<<Sono perfettamente d’accordo con loro e ho dato la massima disponibilità ad affrontare il problema – dice Alberto Campagna, presidente del Consiglio comunale – penso che il piano per l’edilizia popolare debba essere valutato come atto di indirizzo da Sala delle Lapidi entro settembre>>…(continua)…La posizione del Pd è sempre stata favorevole al Peep – dice Rosario Filoramo , capogruppo – L’unica condizione che noi poniamo è che il recupero sia preminente rispetto alle nuove costruzioni. La classe politica deve avere il coraggio di guardare alla qualità del costruito e al suo contesto. Riflessione su cui concorda anche la presidente della commissione Urbanistica, Nadia Spallitta :<< Una risposta alle esigenze di casa va data – spiega – . Ma questa delibera si basa su uno studio sul fabbisogno abitativo che risale al 1992, va rifatto. Convincendosi che a Palermo si deve recuperare molto e va evitato cemento inutile>>.