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venerdì, 20 febbraio 2015
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Nadia Spallitta

“Facebook, cosa nostra e censura” – intervento dal blog “Rosalio”

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logo_facebook.jpgQuella mafiosa è un’associazione criminosa, reato disciplinato dall’art.416 bis codice penale, che si fonda strutturalmente sulla violenza, sulla prepotenza, sull’ intimidazione, sull’omertà , e che utilizza il vincolo associativo per raggiungere i suoi scopi illeciti e i suoi illeciti arricchimenti.Si tratta di una cancrena che ha avvelenato la vita, la democrazia e la libertà del popolo siciliano da più di mezzo secolo.Un sistema criminoso che pur di raggiungere i suoi squallidi scopi aberranti, il profitto ed il potere economico, ( perché di questo si tratta) non ha esitato ad uccidere bambini, donne, uomini , a commettere stragi.
La mafia, composta esclusivamente da parassiti che, evidentemente incapaci di produrre da soli, sfruttano con la prepotenza, forti della paura e del silenzio, in modo vigliacco e subdolo , il lavoro e la fatica degli altri, attraverso la riscossione del pizzo, le gare truccate, l’imposizione di imprese negli appalti, di fornitori, di materiali, da sempre mette in ginocchio l’economia siciliana, impedendo la libera concorrenza e la libera iniziativa imprenditoriale ed è la principale causa della mancanza di occasioni di lavoro, della mancanza di investimenti, dell’assenza di ogni possibile sviluppo produttivo e quindi sociale e culturale.La mafia è anti-stato, negazione della libertà, negazione della democrazia.Non esprime alcuna ideologia, nessun pensiero che si debba o possa rispettare.Promuovere associazioni criminose non è espressione di libertà di pensiero ma casomai apologia di reato. Non dimentichiamo, infatti, che le attività mafiose sono tutte illegali (distribuzione e spaccio di sostanze stupefacenti, traffico di organi, vendita clandestina di armi, sfruttamento della prostituzione anche minorile, abusi edilizi, estorsione, riciclaggio, usura) e poi troppo a lungo siamo stati silenziosi , abbiamo accettato , abbiamo fatto finta di non vedere. Così non si lotta , ma si agevola il sistema mafioso.Invece dobbiamo ribellarci, dobbiamo dire di no , in tutte le sedi, in tutti i luoghi ed in ogni occasione e fare scelte che hanno anche valenza simbolica e che siano espressione di pensieri di pace, non violenza, giustizia, uguaglianza e libertà.Questo almeno lo dobbiamo a quanti hanno sacrificato la loro vita ed i loro affetti per il perseguimento di questi valori.



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