La vicenda sulla società del Comune di Palermo alimenta proteste e polemiche da parte di sindacati e partiti politici. Idv, Sel e Pd danno la colpa a "un’amministrazione comunale vergognosa"
PALERMO. Caos e risse in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione, traffico in tilt e una città bloccata dai cortei organizzati dai lavoratori che stanno per assistere alla chiusura della loro azienda. Il caso Gesip è sotto gli occhi di tutti e alimenta proteste e polemiche da ogni parte.
La delibera proposta dalla maggioranza di centrodestra, che prevedeva di destinare alla Gesip i soldi ricavati dalla lotta all’evasione della Tarsu, infatti, non é stata approvata in consiglio comunale.
Una “tragedia preannunciata” secondo Fabrizio Ferrandelli, capogruppo di Idv al Comune di Palermo, che ricorda la proposta di una delibera da parte dell’Idv “che prevede di esentare la Gesip dal pagamento dell’Iva raccogliendo una somma pari a 15 milioni, permettendo così una proroga di servizio ai lavoratori”. Per il coordinatore cittadino di Idv, Fausto Torta “questa amministrazione comunale sta calpestando la dignità di una città che si sveglia ogni giorno senza poter garantire i servizi pubblici essenziali”. Mentre Sergio Lima e Nadia Spallitta, di Sinistra Ecologia e Libertà, trovano assurda l’ipotesi di privatizzazione dei servizi Gesip e chiedono “di procedere alla riorganizzazione del settore, mantenendolo in mani pubbliche e sottraendolo alle logiche clientelari che hanno fatto sprofondare l’intero settore delle ex municipalizzate”.
Facendo riferimento, poi, alle risse avvenute in questi giorni a Sala delle Lapidi, il segretario provinciale di Idv, Pippo Russo, ha denunciato i fatti e “richiesto un intervento ispettivo agli uffici della Regione siciliana”. Ancora più grave – secondo Russo – “è stata l’indifferenza dell’assessore Chinnici, di fronte alla richiesta avanzata più di un anno fa di far luce sulle ben 31 irregolarità compiute dall’amministrazione”.
Anche i sindacati sono preoccupati per il futuro della società e delle duemila famiglie palermitane. “E’ indispensabile che il sindaco Cammarata riferisca il contenuto del piano di riorganizzazione della Gesip, per il bene di Palermo” – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Palermo, Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro. Infine, la vicenda sulla società creata dal Comune di Palermo e da Italia Lavoro Spa diventa pretesto per fare pressione sulle dimissioni del sindaco. “Abbiamo assistito – osserva Davide Faraone, capogruppo del Pd al Comune di Palermo – in queste ore a un’istituzione che è stata trasformata in un’arena dove le risse hanno sostituito la politica. Occorre voltare pagina. Cammarata non ce la fa e deve dimettersi immediatamente”.