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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Dalla stampa | Approvato il regolamento sulla “movida”

movida giornale di sicilia 7 novembre 2015

Giornale di Sicilia, edizione 7 novembre 2015
Le regole della “movida” 

Un regolamento a tempo. Da consumare entro sei mesi, termine entro cui la giunta dovrà approvare e presentare al Consiglio il piano di zonizzazione acustica. Altrimenti, zac!, il regolamento muore. Sala delle Lapidi (con il no di Pd e centrodestra) archivia (per il momento) la tragicomica vicenda della regolamentazione dei locali della movida che si trascinava da oltre due anni. La trovata della «scadenza» è stata, appunto, il guizzo da azzeccagarbugli che ha consentito di superare una situazione di paralisi: da un lato il sindaco che premeva per una soluzione e che nel frattempo era stato costretto a reiterare la sua ordinanza nonostante l’opposizione del Tar, dall’altra un consiglio spaccato sulla soluzione da prendere visto che mancava il piano di zonizzazione.

Riepilogando. Il Consiglio ha «adottato» nel merito le prescrizioni contenute nell’ordinanza sindacale: stop alla musica fuori dai locali a mezzanotte, un’ora dopo nei fine settimana (ma solo d’estate). Divieto di schiamazzi, divieto di vendita e consumo di alcool all’esterno di notte, e dell’uso delle bibite in bottiglie di vetro sino alle 7 di mattina. La vera novità è che dalla data di pubblicazione sull’albo pretorio l’amministrazione avrà tempo sei mesi e 15 giorni per far redigere e approvare la zonizzazione acustica. Si tratta di suddividere la città in sei aree con diverse gradazioni di decibel consentiti se non addirittura vietati in qualche caso. La mancanza di questo provvedimento rende traballante il regolamento che potrebbe facilmente essere impugnato, un po’ come avvenne per le Ztl dell’era Cammarata quando furono bocciate per la mancanza a monte del piano urbano del traffico. Anche se, si scopre, secondo gli uffici in mancanza dell’atto approvato ieri non ci sarebbe stato una sorta di vuoto normativo.

Il regolamento, infatti, non è obbligatorio visto che esiste la normativa nazionale che può essere normalmente applicata. Sequestri e multe rimangono. Ma le sanzioni accessorie delle chiusure previste dal sindaco sono state eliminate, rinviando a vaghe «disposizioni di legge» sulle sanzioni accessorie. Mentre prima era prevista la chiusura automatica per 7 giorni dopo la prima sanzione, che raddoppiava alla seconda e via dicendo. Con questo regolamento boh, non si sa: si indica che saranno applicate tutte le sanzioni previste dalla legge. I tecnici di Palazzo delle Aquile dovranno, a questo punto, effettuare alcuni approfondimenti normativi e fornire un elenco di queste sanzioni, a uso soprattutto di chi avrà il compito di fare rispettare la delibera consiliare.

«È un atto che scontenta tutti per come è concepito», dicono Paolo Caracausi di Idv, presidente della commissione Attività produttive, e Salvo Alotta, consigliere dem. «Testo che non risolve i problemi dei cittadini, da considerarsi privo di reale consistenza», accusa Nadia Spallitta del Pd. Respinge le critiche l’assessore Giovanna Marano: «Si tratta di un atto snello, essenziale, con un corpo asciutto di norme di comportamento, che valgono anche per i privati cittadini, ispirato ai principi dell’ordinamento giuridico». E il sindaco, Leoluca Orlando, commenta: «Sarà uno strumento di armonia e civiltà che permetterà di prevenire l’incursione che la criminalità spesso agisce in varie e vaste aree urbane».

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