Sospendere le multe fino a quando non verrà fatta chiarezza sulle notifiche che potrebbero essere state irregolari. Lo chiede il Cid, associazione Centre for International Development, dopo che è stato sollevato il caso delle contravvenzioni notificate da un consorzio convenzionato con il Comune e non dalle Poste. Cosa che, in certi casi (in particolare quando i destinatari non si trovavano a casa), potrebbe essere causa di irregolarità della notifica. La questione, sollevata dal vicepresidente del Consiglio comunale Nadia Spallitta e dalla giornalista Stefania Petyx, con un servizio a Striscia la Notizia, ha portato l’associazione a presentare un’istanza per l’adozione di un provvedimento in autotutela.
L’obiettivo è chiedere al Comune di sospendere le multe, in attesa che vengano risolti i nodi tecnici della questione. Il caso non è secondario, perché riguarda circa 36 mila persone, a cui, tra il 2013 e il 2015, sarebbero state notificate contravvenzioni su violazioni del codice della strada attraverso il Consorzio Stabile Olimpo, con il quale il Comune aveva stipulato una convenzione proprio su questa materia. La causa delle possibili irregolarità riguarda l’ipotesi in cui i destinatari non si trova vano in casa e il Consorzio ha svolto l’attività di notifica come esercente un servizio postale. In questo caso, però, la competenza a notificare le contravvenzioni viene attribuita dalla legge esclusivamente al fornitore del «servizio universale», dunque Poste Italiane. «La vicenda – sostiene l’avvocato Alessandro Palmigiano, che segue il caso per il Cid – pone interrogativi sulla regolarità delle notifiche, alla luce della normativa vigente e della giurisprudenza. Il Comune deve intervenire con un provvedimento che garantisca i cittadini e fare chiarezza. Se non darà risposte esaurienti, partiranno i ricorsi».
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