<<Approda in consiglio comunale l’annosa vicenda dei cenciaioli storici della città di Palermo, tradizionali raccoglitori del ferro la cui attività è diventata illegale dopo l’entrata in vigore di alcune norme europee e nazionali che hanno vincolato la raccolta dei rifiuti a specifici requisiti formali e sostanziali. I cenciaioli hanno avviato un meritorio iter di regolarizzazione e legalizzazione, anche riunendosi in cooperative sociali.
Con un atto di indirizzo politico approvato all’unanimità, il consiglio comunale si rivolge, per valorizzarlo, al percorso lodevole di questi cenciaioli che possono anche essere una risorsa per la città contribuendo nella raccolta differenziata, la cui percentuale oggi è ben al di sotto della soglia prevista dalla legge. In particolare, è stato invitato il Sindaco a convocare immediatamente soggetti pubblici e privati come la Prefettura , al Questura, l’Agenzia regionale per i rifiuti, ma anche l’AMIA e Palermo Ambiente, perché insieme trovino una soluzione conforme al dettato normativo e che tenga conto dei rilievi mossi dalla Corte dei conti proprio in relazione alla raccolta dei rifiuti gestita da AMIA, soluzione idonea ad agevolare la prosecuzione dell’attività dei cenciaioli in modo autonomo e indipendente e salvaguardandone il lavoro che hanno da sempre svolto. L’atto di indirizzo adottato, non vuole e non può essere usato come strumento per nuovo precariato, clientelismo o assistenzialismo e non dovrà comportare costi aggiuntivi per le pubbliche amministrazioni, ma deve essere inteso come un’azione di accompagnamento ad un processo di legalità rivolto a garantire l’imprenditorialità e il lavoro autonomo e artigianale preesistente degli storici raccoglitori del ferro. Vigileremo, pertanto, perché le buone intenzioni del consiglio non siano strumentalizzate e non vengano utilizzate per assunzioni irregolari o promesse di futuro lavoro. Infatti, il consiglio non intende creare nuove occasioni di assunzioni anomale, ma tutelare un’attività lavorativa che già esiste.>>