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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Il Comune restituisce la delibera Sulla Tarsu l’aliquota resta invariata

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato la restituzione agli uffici della delibera inerente il nuovo regolamento Tarsu, già approvato dalla giunta Cammarata e da diversi mesi oggetto di dibattito di Sala delle Lapidi.
Ma l’assenza di un accordo tra i consiglieri di maggioranza e opposizione aveva di fatto bloccato i lavori dell’Aula. Il rinvio della delibera agli uffici comporta che rimane in vigore l’ultima aliquota Tarsu applicata. “E’ una vittoria per tutta la città – dice il consigliere comunale del Pd Davide Faraone – perché in questo modo abbiamo impedito alla giunta di fare una vera e propria sanatoria dell’aumento del 75% approvato nel 2006. Ora chiunque potrà fare ricorso al giudice tributario e ottenere il rimborso dell’aumento anche per gli anni 2007-2008 e 2009?.
Per Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia, “il Consiglio comunale di Palermo con un voto trasversale decide di restituire il regolamento sulla Tarsu agli uffici. Se comprendo la posizione del Pdl, che continua a perdere parti della sua ex maggioranza e che, dopo la fuoriuscita di 5 consiglieri dell’Udc, non aveva più i numeri per imporre quel regolamento che confermava e sanava l’aumento dell’aliquota del 75% della Tarsu, meno comprensibile mi sembrava il voto del centrosinistra che, a mio avviso, ha perduto un’occasione unica per imporre con propri emendamenti l’abbattimento stesso della Tarsu”. “In altre parole – aggiunge la Spallitta – con la restituzione di questa delibera, la conseguente mancanza di una nuova disciplina regolamentare e di nuovi criteri tariffari da parte del Consiglio, tutto rimane immutato – spiega – e con le iniquità e le disparità del vigente sistema della Tarsu, in quanto gli uffici continueranno ad applicare le tariffe degli anni precedenti e cioé quelle aumentate del 75% e rapportate ai metri quadrati, indipendentemente dal numero dei componenti dei nuclei familiari. Rimarranno quindi inalterate le ingiustizie del vigente sistema tariffario che non tiene conto neanche della diversa capacità produttiva dei rifiuti e non prevede nessuna premialità per la raccolta differenziata”. “Ritengo infine – conclude – che la politica non debba demandare alle decisioni giurisdizionali le sue scelte, onerando i cittadini di azioni legali e ricorsi quando, avendo i numeri in  aula come oggi li avrebbe avuti, ha anche il potere di ricondurre a giustizia ed equità provvedimenti illegittimi adottati in passato dalla giunta”.




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