Incredulità mascherata da un’amara consapevolezza che ora il destino dell’Amia, una delle più grandi municipalizzate di Palermo è nelle mani di altri commissari: esterni e straordinari nominati ad hoc direttamente dal Ministero dello Sviluppo economico. Un modo gentile di dire al commissario liquidatore Gaetano Lo Cicero di farsi da parte.
Se da una parte, quindi, lo spettro del fallimento sembra, almeno per il momento, allontanarsi è indiscutibile che la decisione dei giudici del tribunale fallimentare di Palermo pesa come un macigno su tutti: politici, amministratori e dipendenti della Azienda che sicuramente temono per il loro posto di lavoro. <<Non posso che prendere atto della decisione del tribunale – dice Lo Cicero -. Ritenevamo di avere presentato un piano credibile e basato su una serie di elementi che davano le garanzie dovute al risanamento dell’azienda ». Ma questo evidentemente non è bastato. Il commissario dovrà adesso abbandonare il suo ruolo, non appena gli sarà notificato il provvedimento del tribunale. A prendere semplicemente atto è anche l’assessore comunale all’Ambiente Mario Parlavecchio anche se assicura di avere fatto il possibile per evitare che arrivasse questo momento. «Non posso obiettare sulle valutazioni – dice – che sono state fatte dai giudici. Quello che posso dire è che abbiamo fatto il massimo per salvare questa azienda che è un patrimonio della città e continueremo a lavorare duramente per portare avanti questa azienda che ha tanti dipendenti e opera un servizio fondamentale che è quello di mantenere pulita Palermo». Tutto questo non suona, invece, come una sconfitta al sindaco di Palermo Diego Cammarata che reputa invece di avere vinto una sfida. «Io, la mia sfida l’ho già vinta – dice il sindaco -. In questi mesi abbiamo operato con tenacia e caparbietà per mettere ordine nei conti e nei servizi di Amia e ci siamo riusciti». «La raccolta è tornata regolare – continua – ha preso il via con successo la raccolta differenziata nella vasta area interessata dal progetto e i lavori in discarica con il coordinamento del Prefetto mettono al riparo Palermo per i prossimi anni dai ritardi della Regione sui termovalorizzatori». Per Cammarata: «Amia ha raggiunto il pareggio tra costi e ricavi e non perde più da ottobre dello scorso anno. Con la consulenza di Kpmg, Amia ha riordinato i suoi bilanci e questo ci ha consentito di approvare il nuovo piano industriale e sottoscrivere il nuovo contratto di servizio ». Ma è anche il momento delle polemiche. «La crisi dell’ Amia è acclarata – dice il capogruppo del Pd al Consiglio comunale Davide Faraone -. Non c’è fiducia nel piano di ricapitalizzazione messo in piedi dal Comune, nonostante l’opposizione l’abbia responsabilmente votato per evitare il fallimento ». La pensa allo stesso modo anche il capogruppo di Un’Altra Storia, Nadia Spallitta. «È la migliore soluzione – dice- che i giudici potessero prendere. Ora si potrà fare chiarezza sulla sua situazione, la regolarità dei conti e il suo stato debitorio»