Tasse. Ieri la sentenza: «L’esecutivo non poteva ritoccare nel 2006 l’aliquota del 75%»
Il Tar di Palermo ha confermato che e’ illegittimo il rincaro del 75% della Tarsu, la tassa sui rifiuti, deciso dalla giunta comunale di Palermo nel 2006 e reiterato con delibera lo scorso novembre. Questo vuol dire che i cittadini possono chiedere il rimborso.
La sentenza del tribunale amministrativo accoglie così il ricorso presentato dalle associazioni di categoria, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani Palermo, Cidec, Cna, Confartigianato, Confcoopertive, Confesercenti, Lega Coop, Secolo Ventuno e Unicoop. I giudici hanno inoltre, condannato il Comune al pagamento delle spese legali, pari a 10 mila euro, e ha trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei conti ravvisando la possibilità di un danno all’erario provocato dalla delibera di giunta dello scorso novembre. La giunta comunale, presieduta da Diego Cammarata aveva ripristinato l’aumento della Tarsu, sebbene i giudici amministrativi, lo scorso ottobre, avessero considerato illegittima la delibera. Dopo il pronunciamento del Tar la giunta aveva, infatti, confermato l’aumento con una apposita delibera. <<Un grande successo dice l’avvocato Alessandro Dagnino – se si considera che i giudici hanno, inoltre, condannato il Comune al pagamento delle spese legali, pari a 10 mila euro, e ha trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei conti, ravvisando la possibilità di un danno all’erario provocato dalla delibera di giunta dello scorso novembre>> . Immediata la reazione anche in Consiglio comunale. Per il capogruppo del Pd Davide Faraone <<È un fatto senza precedenti che il Tar abbia anche condannato il Comune a risarcire le spese processuali, e abbia trasmesso tutti gli atti alla Corte dei Conti per il rischio di danno all’erario>>.<<Ci ritroviamo ad affrontare una situazione economica disastrosa – continua -, per colpa di un sindaco che si dimostra inadeguato al ruolo che ricopre>>. Per Nadia Spallitta, capogruppo di Un’altra Storia << E’ incomprensibile come gli uffici , soprattutto quelli di ragioneria, abbiano potuto apporre pareri favorevoli ad un atto palesemente improponibile con lo scopo di impedire la restituzione ai cittadini di somme ingiustamente prelevate e non dovute>>.