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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Il TAR dà il via libera a spendere e Cammarata ha vinto il ricorso

Il Tar con un colpo di spugna dà ragione al sindaco Diego Cammarata, e annulla il subemendamento votato all’unanimità dal Consiglio comunale in sede di approvazione di bilancio per il blocco della spesa, adducendo come ragione una questione di competenza. Il provvedimento adottato il 6 agosto scorso dal Consiglio comunale con il quale <<si fa obbligo all’amministrazione attiva ad astenersi dall’assumere nuove iniziative di spesa fino all’assestamento generale del Bilancio>> risulta travalicare i limiti propri degli emendamenti al bilancio. Con questa motivazione il tribunale amministrativo siciliano ha dato ragione al sindaco Diego Cammarata e ha deciso la sospensiva del provvedimento che era stato impegnato dallo stesso sindaco.
Il ricorso era stato promosso da Cammarata presso il Tar Sicilia che ha accolto la richiesta del primo cittadino. << Una decisione incredibile – commenta il consigliere comunale di Un’Altra Storia Nadia Spallitta – perché questo vuol dire di fatto autorizzare il sindaco e la giunta a dare il via libera a tutte le spese anche le più superflue quando le casse piangono miseria>>. Non a caso ad agosto e a ragion veduta <<il Consiglio Comunale, aveva sospeso tutte le spese che non fossero necessarie ed indispensabili – continua Spallitta – , nelle more della predisposizione ,da parte della giunta della delibera di assestamento del bilancio, in occasione della quale il Comune avrebbe avuto maggiore contezza della situazione contabile e di cassa, anche alla luce dei continui rilievi della Corte dei conti rivolti a conseguire un taglio delle spese superflue e non indispensabili>>. Senonché il TAR, accogliendo << un irrituale ricorso del Sindaco- precisa -, sospende il provvedimento del Consiglio Comunale e di fatto autorizza l’avvio a nuove spese non indispensabili né utili, che del resto hanno caratterizzato in tutti questi anni l’Amministrazione Cammarata, determinando lo svuotamento di alcuni capitoli (vedi la voce “spese sociali”), oppure l’indebitamento delle aziende come l’AMIA>>. Una sentenza del Tar che lascia stupiti e perplessi per vari motivi. <<L’emendamento del Consiglio Comunale era temporaneo – continua il consigliere Spallitta –  e quindi inidoneo ad arrecare danni gravi ed irreparabili, inoltre l’emendamento era legato all’assestamento la cui delibera deve essere portata in Consiglio su proposta del Sindaco>>. In altre parole, sarebbe il Sindaco stesso che eventualmente, ritardando l’approvazione dell’assestamento di bilancio di sua competenza, <<determina proprio quel danno grave e irreparabile che lamenta – commenta -. A questo si aggiunga che né io né nessuno dei consiglieri ha mai ricevuto una formale notifica di questo ricorso e che il Consiglio Comunale non è un organo con una propria personalità giuridica distinta dal Comune, infatti i ricorsi contro il Consiglio vengono fatti al Sindaco in quanto unico rappresentante legale del Comune e anche del Consiglio>>.



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