AL SIG. SINDACO
Interrogazione con risposta scritta
Oggetto: Allarme percolato nella discarica di Bellolampo – Palermo.
PREMESSO CHE
La complessa e scandalosa situazione sullo smaltimento dei rifiuti a Palermo e sul loro conferimento e pretrattamento nella discarica di Bellolampo, ha accresciuto l’allarme percolato i cui liquidi velenosi, anche per l’assenza delle giuste ed adeguate tecnologie di trattamento dello stesso, continuano a penetrare nel naturale circuito idrogeologico e nel sottosuolo, provocando un preannunciato disastro ambientale con conseguenti danni irreparabili e devastanti al territorio circostante e alla salute di tutti i cittadini.
> Ai sensi dell’art. 50, comma 5° del D.Lgs. 267/2000, il Sindaco deve adottare tutti i provvedimenti utili e necessari per garantire la salvaguardia della salute ed igiene pubblica.
> Ai sensi dell’art. 54, comma 2° del D.Lgs. 267/2000, il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta provvedimenti contingibili ed urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli e garantire la salvaguardia e l’incolumità di tutta la cittadinanza palermitana.
TENUTO CONTO CHE
> La funzione sempre più urgente che riveste la gestione dei rifiuti, sia in un’ottica di prevenzione qualitativa ambientale in termini di riciclo, di raccolta differenziata e soprattutto di attività di riduzione dei rifiuti urbani e sia sotto il profilo economico-finanziario nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, anche in considerazione delle recenti evoluzioni normative comunitarie, ha sollecitato il legislatore a delineare il potenziamento e il miglioramento del quadro legislativo nazionale in materia di rifiuti.
> Nel Decreto legislativo 152/06, vengono delineate le disposizioni e gli adempimenti da assolvere per una corretta gestione dei rifiuti, stabilendo, tra l’altro, cosa si intende per gestione, raccolta, raccolta differenziata, smaltimento, recupero.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, il Decreto stabilisce le misure per incrementare la raccolta differenziata:
“In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:
a) almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012.
Nel caso in cui, a livello di ambito territoriale ottimale, non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente articolo, è applicata un’addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell’Autorità d’ambito, istituito dall’art. 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, che ne ripartisce l’onere tra quei Comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma 1, sulla base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli Comuni.
> Il Decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, che nelle sue finalità stabilisce i requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, le misure, le procedure e gli orientamenti tesi a prevenire o a ridurre il più possibile la ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque sotterranee, del suolo e dell’atmosfera, e sull’ambiente globale, compreso l’effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l’intero ciclo di vita della discarica, nel definire "rifiuti biodegradabili" qualsiasi rifiuto che per natura subisce processi di decomposizione aerobica o anaerobica, quali, ad esempio, rifiuti di alimenti, rifiuti dei giardini, rifiuti di carta e cartone, delinea le modalità operative per la riduzione del conferimento di rifiuti in discarica, prevede che:
a) entro cinque ani dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 173 kg/anno per abitante;
b) entro otto anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 115 kg/anno per abitante;
c) entro quindici anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 81 kg/anno per abitante.
RILEVATO CHE
> Sembrerebbe che, come si apprende dalla stampa, dal punto di vista tecnico, nella gestione dello smaltimento dei rifiuti in discarica, sarebbero state riscontrate parecchie irregolarità quali la mancata copertura dei rifiuti, il conferimento di rifiuti speciali ingombranti, l’omessa adozione delle procedure di stratificazione e compattazione dei rifiuti in modo da favorire il recupero immediato e progressivo della discarica, l’omessa raccolta e smaltimento del percolato prodotto in discarica.
> Sembrerebbe che dal torrente Celona, oggi canalizzato in sotterraneo e che alimenta il canale di maltempo Passo di Rigano, scorra percolato misto alle acque meteoriche, comprese quelle della discarica di Bellolampo.
> la discrepanza tra i dati forniti dai consulenti del Prefetto e quelli forniti dai consulenti incaricati dell’AMIA, relativi alla effettiva capienza della 5° vasca ingenera fortissimi dubbi circa la capacità contenitiva che in un caso viene dichiarata essere di 700mila tonnellate e nell’altro 147mila tonnellate.
> A prescindere dalla suddetta discrepanza si parla in ogni caso di un’attività della vasca di pochi mesi il che riproporrà comunque a breve l’emergenza nella di Bellolampo
VISTO
> la necessità di ridurre progressivamente il ricorso alla discarica.
> la necessità di adottare misure preventive volte a contrastare l’inquinamento.
> la riduzione della produzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, il riuso ed il riciclaggio costituiscono l’unica via percorribile per la risoluzione della gravissima ed allarmante situazione e per la piena attuazione del piano finalizzato alla corretta gestione dei rifiuti.
> la necessità di effettuare la raccolta differenziata relativa all’organico, anche in considerazione del limite previsto dal D.Lgs. 36/2003 circa il conferimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili.
Ciò premesso
SI CHIEDE DI CONOSCERE
1. Quale sia l’attuale situazione della discarica di Bellolampo.
2. Quale sia la quantità di rifiuti urbani prodotti dal Comune di Palermo e dai Comuni dell’ATO 1 che conferiscono rifiuti presso la discarica di Bellolampo.
3. Se da parte dell’Amministrazione vengano gestite le attività di pretrattamento dei rifiuti urbani, così come previsto dalla normativa vigente.
4. La potenzialità progettata e la potenzialità effettiva di trattamento dei rifiuti in ingresso.
5. La tipologia dei rifiuti conferiti.
6. L’ammontare giornaliero dei rifiuti.
7. L’ammontare giornaliero dei rifiuti biodegradabili conferiti in discarica.
8. L’ammontare giornaliero dei rifiuti biodegradabili conferiti in impianti esterni di compostaggio, con i relativi costi di conferimento e di trasporto.
9. Quale sia lo stato attuale del parco macchine e degli autocompattatori a disposizione dell’AMIA.
10. Copia delle relazioni di gestione relative agli anni 2008 e 2009 prodotte dall’AMIA.
Relativamente al percolato:
1. Come mai nell’ambito della gestione degli anni precedenti e dell’accantonamento delle somme di post gestione, non sia mai stata effettuata attività di messa in sicurezza delle vasche esaurite, proprio nell’ottica di produrre quantità minori di percolato.
2. Le valutazioni tecniche che aiutino a comprendere i processi che hanno determinato il volume di percolato prodotto, al fine di spiegare e giustificare l’elevata discrepanza, osservata nei dati riportati dalla Relazione di Gestione 2008 dell’AMIA, tra la quantità di percolato prodotto al 2006 (86.388,59 t), al 2007 (75.347,81 t) e al 2008 (43.361,85 t). Infatti, il lieve decremento della quantità totale di rifiuti abbancati (630.318,85) t nel 2006 – 590.615 t nel 2007 – 583.367 t nel 2008) e dei livelli di piovosità registrati nel 2008 (894,20 mm nel 2006 – 1.077,60 mm nel 2007 – 702 mm nel 2008) non può giustificare il dimezzamento del percolato prodotto nel 2008 rispetto, in particolare, a quello del 2006.
3. Copia della relazione realizzata dall’ AMIA che dimostri l’efficienza del sistema di drenaggio della discarica e, al contempo, che non venga sversato percolato.
4. Le cause ostative che impediscano ancora oggi il mancato funzionamento dell’impianto di Bellolampo per lo smaltimento del percolato.
5. Chi siano le ditte che hanno effettuato il trasporto dal 2006 ad oggi e in quale maniera sia avvenuto l’affidamento di tale appalto.
6. Copia di tutti gli atti amministrativi relativi allo smaltimento del percolato dal 2006 ad oggi (quantità, impianti dove sia stato smaltito il percolato, comprensivo della 4° copia del formulario dei rifiuti.
11. Per opera di chi e quali provvedimenti siano stati adottati per smaltire il percolato presente recentemente nella discarica di Bellolampo.
12. Quale siano i costi sostenuti dall’AMIA per lo smaltimento del percolato.
13. Copia della relazione attestante il reale smaltimento del percolato.
1. Se esista un impianto per la depurazione del percolato e, in caso positivo,:
* Quanto sia costato e quale capacità abbia;
* Se sia stato collaudato;
* Se non dovesse funzionare, quale siano i motivi per il mancato funzionamento.
Relativamente alla 4° vasca della discarica di Bellolampo:
2. Quando sia stata realizzata.
3. Da quale Ente/Istituzione sia stata realizzata.
4. Quale sia la capienza prevista per la quarta vasca.
5. La reale capienza e l’attuale situazione della quarta vasca.
6. Relativamente alla tariffa per il conferimento dei rifiuti nella 4° vasca, i motivi per i quali non siano state effettuate le prescrizioni indicate al punto d) Ricomposizione ambientale e messa in sicurezza, compresa la bonifica del sito (se ritenuta necessaria) e al punto e) Gestione post-operativa della discarica per un trentennio delle “Voci della tariffa”, contenute nella Relazione di gestione 2008 dell’AMIA.
7. Quali siano i provvedimenti che l’Amministrazione intende adottare per assicurare il regolare smaltimento dei rifiuti, nel caso dovesse essere esautorata la quarta vasca.
Relativamente alla 5° vasca della discarica di Bellolampo:
1. Quale sia la volumetria prevista nel piano di coltivazione di AMIA per la 5° vasca e, quindi, su quale volumetria verrà calcolata la tariffa sui rifiuti.
2. Se sia stata autorizzata la coltivazione della sella della 5° vasca alla 4° vasca e, in caso positivo, le valutazioni tecniche che hanno reso possibile tale ipotesi.
3. Quali siano i tempi di abbancamento, considerato che quasi la totalità dei comuni della provincia di Palermo conferisce rifiuti alla discarica di Bellolampo.
Relativamente alla raccolta differenziata:
1. Quale siano le percentuali di raccolta differenziata conseguite nel Comune di Palermo negli anni 2006-2009.
2. Quale sia la quantità di materiali differenziati raccolti elencati per frazione.
3. Elenco delle piattaforme di conferimento delle frazioni differenziate quali plastica, carta, vetro, metalli e organici.
4. Copia del protocollo d’intesa stipulato tra il Comune di Palermo e il CONAI.
5. Quali siano e a quanto ammontino i contributi di cui usufruisce il CONAI..
6. In quali impianti di recupero vengano conferite le frazioni differenziate.
7. Come mai la tassa sui rifiuti a carico di ogni cittadino palermitano sia maggiorata della quota aggiuntiva, di cui all’art. 5 dell’O.C. del 30 dicembre 2003, per investimenti a favore dell’incremento della raccolta differenziata, sommati agli importi di € 12,36 per il tributo speciale dei rifiuti smaltiti in discarica, la maggiorazione per la mancata raccolta differenziata da applicare ai sensi dell’art. 8 dell’O.P.C.M. n° 2983/1999 e s.m.i. e l’importo dell’I.V.A. pari al 10%, visto che la raccolta differenziata da parte dell’Amministrazione comunale negli anni 2006, 2007, 2008 sia stata inferiore alle percentuali stabilite dal Decreto legislativo 152/06.
8. Si chiede inoltre di conoscere quali progetti futuri ci siano per quanto riguarda l’abbancamento dei rifiuti e cioè:
* impianto di pretrattamento
* nuova vasca
* gestione del percolato
* definizione della messa in sicurezza di tutte le vasche esaurite.
LE CONSIGLIERE
Nadia Spallitta Antonella Monastra