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giovedì, 21 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

INTERROGAZIONE BENI CONFISCATI

COMUNE DI PALERMO

   CITTA’ PER LA PACEGRUPPO CONSILIAREITALIA DEI VALORIPiazza Pretoria n. 1 – 90133 – Palermo Telefono: 091 7402273 –  Fax: 091 7402284n.spallitta@comune.palermo.it  

Prot. n.  69   del 13 /  02 / 2013

  Al Signor   SINDACO DEL COMUNE DI PALERMO                                             INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA 

                                                                                 

Oggetto:   IMMOBILI CONFISCATI

  VISTO 

Ø  la legge n. 109 del 7 marzo 1996 e successive modifiche ed integrazioni;

 

Ø  la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 214 del 03.09.2007, relativa alle “Problematiche inerenti l’emergenza abitativa – Atto d’indirizzo”;

 

Ø  il Protocollo d’intesa firmato il 5 settembre del 2007 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Prefettura di Palermo, il Comune di Palermo e l’Agenzia del Demanio, con il quale si è provveduto a destinare i beni confiscati alla mafia al Comune di Palermo, per essere poi utilizzati a fini sociali e/o istituzionali;

 

Ø  la Risoluzione del Programma di Stoccolma del Parlamento europeo del 7 maggio del 2009;

 

Ø  il Regolamento degli interventi abitativi, approvati con Deliberazione C.C. n. 287 del 2005 e n.  510 del  11/11/2009;

 

Ø  la legge finanziaria 2010 (Legge 23 dicembre 2009, n. 191, comma 52);

 

Ø  la citata delibera del Consiglio comunale n. 287/2005, successivamente modificata dalla delibera n. 510 del 11/11/2009, al nuovo art. 26 bis del Regolamento comunale sugli interventi abitativi, titolato Assegnazione temporanea per l’emergenza abitativa dei beni confiscati”, prevede, al comma 1, che “Gli alloggi confiscati, in caso di particolare urgenza, …, devono essere assegnati prioritariamente ai nuclei familiari che abbiano un grave disagio alloggiativo perché privi di alloggio o con alloggi impropriamente adibiti ad abitazione. …”;

PREMESSO CHE:

 

Ø  con la legge n. 109 del 7 marzo 1996 si è finalmente introdotta nel nostro ordinamento giuridico la confisca del patrimonio dei mafiosi, e la destinazione ad uso sociale dei beni confiscati;

 

Ø  sulle orme della legge 109/96, il Parlamento europeo il 7 maggio del 2009 ha approvato a larga maggioranza la Risoluzione del Programma di Stoccolma in cui, prendendo atto che le mafie e il crimine organizzato in generale sono diventati un fenomeno transnazionale e rappresentano una drammatica urgenza in tutti gli Stati membri, su proposta dell’Europarlamentare Rita Borsellino, si è stabilito di destinare a finalità sociali i beni confiscati alla criminalità organizzata e alle mafie anche a livello europeo;

 

Ø  le recenti modificazioni, introdotte dalla finanziaria n. 191/2009,  hanno sancito l’alienabilità dei beni confiscati nei casi in cui “non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per le finalità di pubblico interesse ivi contemplate entro i termini previsti”.

  

CONSIDERATO CHE:

 

Ø  nel corso del tempo, la possibilità di assegnare per finalità collettive i beni confiscati ai boss mafiosi e ad altri esponenti della criminalità organizzata ha assunto nella nostra Regione un valore simbolico irrinunciabile nella lotta alla mafia;

 

Ø  il riutilizzo dei beni confiscati è uno strumento strategico che consente di condurre una sfida alla Mafia anche di tipo mediatico per la sua capacità di diffusione di un principio di “antimafia”, condiviso e perseguibile dalle istituzioni in sinergia con la società civile, il mondo delle associazioni e della cooperazione sociale nel suo complesso. I beni confiscati alla mafia rappresentano, infatti, l’affermazione di efficaci segni di legalità capaci, al di là delle dichiarazioni di principio, di esplicarsi concretamente sul tessuto culturale, sociale ed economico del territorio;

 

Ø  l’impegno delle Istituzioni deve essere quello di creare le condizioni affinché i beni confiscati possano divenire sempre più una risorsa capace di sostenere efficacemente quell’auspicato sviluppo economico e sociale di un territorio da sempre soffocato dalla tentacolare presenza della criminalità organizzata;

 

Ø  alla luce di quanto sopra

                                                                SI CHIEDE DI CONOSCERE  

1.      il numero degli immobili – tra quelli confiscati alla mafia – che è possibile destinare agli alloggi per l’emergenza abitativa, con copia del relativo elenco;

 

2.      quali siano i tempi tecnici di assegnazione degli stessi, in particolare, quali siano le eventuali cause ostative che non consentono il possibile utilizzo, per le predette finalità, degli immobili in questione;

 3.      quanti siano gli immobili da poter assegnare con l’autorecupero; 4.      quale sia la situazione della villa di via Messina Marine n. 600, confiscata alla mafia, per la

quale è stato proposto un ricovero temporaneo per nuclei familiari sgomberati e     assimilati,ed, in particolare, quali siano i tempi tecnici per l’utilizzazione della stessa;

 

5.      il responsabile del procedimento.

  

                                                                                                                          Firmato

                                                                                                                      La Consigliera

  

Avv.    _______________________________________

                                                                                                                      (Nadia Spallitta)




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