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giovedì, 21 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Interrogazione su “Emergenza rifiuti” – Sospensione servizio A.M.I.A. S.p.a.

Pubblichiamo il testo della Interrogazione , presentata con il mio gruppo Un’Altra Storia, su “Emergenza rifiuti” – Sospensione servizio  A.M.I.A. S.p.a. 
 
 
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI PALERMO

Interrogazione con risposta scritta

Prot. n. 85                                                                                   Palermo, 18/06/2009   
OGGETTO: “Emergenza rifiuti” – Sospensione servizio  A.M.I.A. S.p.a.               
-Chiarimenti-
     
     
PREMESSO CHE
     
      La regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali ha segnato una tappa importante nella storia del diritto di sciopero, poiché riflette un utilizzo non egoistico di tale strumento e la presa di coscienza del necessario contemperamento dell’interesse al miglioramento delle condizioni di lavoro con l’interesse generale alla ordinata convivenza sociale. Così la legge 12 giugno 1990, n. 146, "Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge", 

successivamente modificata dalla legge 82/2000, sancisce all’articolo 1 che: "Ai fini della presente legge sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione". Nel successivo articolo 2 stabilisce, inoltre, esplicitamente che è necessario contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, dettando per tali motivi una specifica disciplina, per assicurare l’effettività ai diritti tutelati.
     
     
CONSIDERATO CHE

* La sospensione dell’attività di spazzamento e raccolta dei rifiuti messa in atto dai dipendenti dell’AMIA S.p.A. ha comportato la completa paralisi del servizio di competenza dell’Azienda con ingenti ricadute di carattere sanitario, ambientale, turistico ed economico per il comune di Palermo.

*  Nell’ambito dei servizi pubblici le seppur legittime rivendicazioni dei lavoratori si riversano immediatamente sulla qualità della vita della popolazione determinando che la scarsa efficienza dei servizi, in prima istanza da imputare alle gravi carenze della gestione, finisce con l’essere semplicisticamente attribuita all’esercizio del diritto dei lavoratori addetti al servizio di autotutelare i propri interessi, occultando così le responsabilità formali e sostanziali di chi quei servizi amministra, dirige e organizza.

EVIDENZIATO CHE

* A seguito dell’intervento della protezione civile per la rimozione dei c.a. 4.400 t di spazzatura accumulatesi nei giorni di sospensione del servizio in questione, l’emergenza rifiuti a Palermo non può, comunque, considerarsi risolta per le seguenti motivazioni:
1. la situazione debitoria dell’AMIA si è ulteriormente aggravata per gli ingenti costi che si sono dovuti sostenere per tamponare gli esiti di una gestione fallimentare sfociata in una sorta di prova generale dell’ ‘emergenza rifiuti’;
2. il servizio di raccolta non è ancora garantito efficacemente su tutto il territorio cittadino;
3. l’impatto in discarica del deposito di c.a. 9.500 tonnellate di rifiuti,  concentrati in una tempistica enormemente ridotta rispetto la norma, ha accelerato l’esaurimento della quarta vasca di Bellolampo ed aumentato il drammatico pericolo del percolato, innescando così una conclamata “emergenza rifiuti”;

SI CHIEDE DI CONOSCERE

* Le motivazioni che hanno indotto il personale dell’AMIA a non garantire il regolare servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti;
* L’iter dell’intera vertenza sindacale e la relativa documentazione (di cui si chiede copia) attestante le richieste dei lavoratori di ottemperanza da parte dell’Azienda alle norme, ai regolamenti ed ai contratti di lavoro che disciplinano lo svolgimento dell’attività stessa;
* Le formali risposte della dirigenza aziendale alle suddette rivendicazioni, di cui si chiede copia;
* Le eventuali motivazioni ostative all’immediato riconoscimento delle rivendicazioni dei lavoratori da parte dell’Azienda, riconoscimento che avrebbe evitato i catastrofici effetti ampiamente documentati dai mezzi di comunicazione con conseguente grave nocumento anche all’immagine della città di Palermo;
* La posizione formalmente assunta dalla dirigenza aziendale di fronte alla, dapprima paventata e poi realizzata, sospensione dell’attività lavorativa da parte degli addetti, dei cui atti si chiede copia;
* Nel corso dell’emergenza, come sono stati utilmente impiegati i lavoratori addetti allo spazzamento e alla raccolta dei rifiuti in luogo dello svolgimento dell’attività ordinaria;
* Quali sono i provvedimenti che, sulla spinta dell’emergenza, l’AMIA ha infine posto in essere per consentire la ripresa della regolare attività dei lavoratori, garantendo il rispetto delle norme e dei regolamenti fino a quel momento inutilmente rivendicati dalla vertenza sindacale, in particolare, in relazione a:
   – La normativa in materia di sicurezza e salute dei lavoratori;
* Quali sono stati i costi dell’operazione sostenuti dall’AMIA, e quindi ricadenti sull’Amministrazione comunale, per affrontare l’emergenza rifiuti ed addivenire al ripristino del regolare svolgimento del servizio di competenza ed in particolare:
1. i costi sostenuti per garantire ai lavoratori lo svolgimento in sicurezza dell’attività (mascherine, guanti, scarpe, etc.);
2. i costi sostenuti per lo straordinario degli operatori AMIA impegnati quasi full-time nel contrasto all’emergenza;
3. i costi da sostenere per la pronta sostituzione dei cassonetti stradali, distrutti dalle fiamme appiccate da vandali e cittadini esasperati;
4. i costi relativi ai macchinari utilizzati (noleggio, benzina, assicurazione, riparazioni, pezzi di ricambio ecc.) per affrontare l’emergenza;
5. i costi di conferimento in discarica;
6. le risorse approntate dallo Stato (Prefettura, Esercito), dalla Regione (Protezione civile, ATO) e dalla altre società comunali (AMAT, COIME, GESIP, AMAP, ecc.) per garantire il buon esito delle operazioni ed, in particolare:
   – con quale tempistica e con quali stanziamenti in bilancio l’Azienda dovrà provvedere alla restituzione delle suddette somme.

LE CONSIGLIERE

Nadia Spallitta                                                                     Antonella Monastra                                                                               




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