GRUPPO CONSILIARE
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AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI PALERMO
INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA
Prot. n. Palermo,
OGGETTO: Piano particolareggiato “Trabucco”
Con riferimento alla deliberazione di consiglio comunale n.290 del 27/06/2013, avente per oggetto” Adozione Piano particolareggiato zona D2 denominato via Trabucco” e facendo seguito all’interrogazione n.126 del 14/12/2012, avente pari oggetto ed a tutt’oggi rimasta inevasa
SI CHIEDE DI CONOSCERE
Ø se nell’area insistano manufatti ad uso residenziale abusivi, quanti siano, a chi appartengano, quando sia stato realizzato l’abuso, quando sia stato accertato dai competenti organi di controllo, qual’è l’attuale situazione giuridica degli immobili, se tali immobili siano stati acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune di Palermo, e, in caso contrario, quali siano state le cause ostative alla mancata acquisizione, se si sia proceduto a demolizione e, in caso contrario, quali siano state le cause ostative;
Ø se nell’area insistano immobili ad uso residenziale regolare, se siano oggetto di espropriazione, quanti siano e chi siano i titolari, e con quali parametri siano state calcolate le relative indennità; nel caso in cui non sia prevista l’espropriazione, come si concili la previsione di impianti produttivi e commerciali con la presenza di immobili ad uso residenziale;
Ø se insistano, nell’area oggetto del Piano particolareggiato, immobili oggetto di condono edilizio, quanti siano, chi siano i titolari, se gli immobili siano oggetto di espropriazione – con relativa indicazione del criterio di calcolo dell’indennità -, o se esistano istanze di condono edilizio in itinere, quante siano e quando siano state presentate, e se vi siano state cause ostative al rilascio del condono edilizio;
Ø il nominativo del responsabile del procedimento;
SI CHIEDE, INOLTRE, DI CONOSCERE
Ø quali siano le ragioni di carattere pubblico e/o tecnico che hanno portato alla individuazione di questi lotti con queste dimensioni e sagome e se ci sia una corrispondenza fra la proprietà dei terreni e le forme e le dimensioni dei lotti previsti nel piano particolareggiato, alla luce della previsione dell’art.15 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.,che prevede,invece, criteri di omogeneità;
Ø quali siano le norme tecniche applicate alla fattispecie ed,in particolare, se si sia tenuto conto del l’articolo 5 del D.M. 1444/68, che prevede che nelle zone D a carattere industriale gli spazi pubblici non possano essere inferiori al 10% dell’intera superficie, mentre nelle zone D a carattere commerciale ad ogni 100 mq di superficie lorda degli edifici previsti deve corrispondere una quantità minima di 80 mq di spazi pubblici, di cui la metà per parcheggi. Nel piano approvato,infatti, sono previsti solo 3000 mq di parcheggi e solo 2000 per verde pubblico- peraltro non facilmente accessibile, in relazione ad un’ area di 43.000 mq circa, per cui non sembrerebbe che i predetti parametri siano stati applicati;
Ø se esistano discrasie tra il piano particellare di esproprio del valore di circa 2 milioni di euro e le aree di impianto degli edifici commerciali. Sembrerebbe che si esproprino particelle per realizzare urbanizzazioni, mentre nell’elaborato planivolumetrico sulle stesse particelle sembrerebbe che siano previsti insediamenti produttivi privati;
Ø come si sia arrivati al valore espropriativo di 195 euro a mq, applicato in modo uniforme a tutti i lotti, in virtù del quale, ad esempio, per l’espropriazione di 200 mq di terreno,censito al catasto come mandarineto ,si prevede una indennità di circa 50mila euro, e se ci siano lotti da espropriare sui quali insistano opere abusive ed in questo caso quali provvedimenti l’amministrazione intenda adottare;
Ø che natura giuridica abbiano gli atti di diffida pervenuti al Consiglio Comunale da parte di soggetti anche inseriti nel piano particellare di esproprio e in particolare se risponde al vero, come risulterebbe dagli atti, che il Comune espropri aree con i relativi costi per indennità per realizzare ad esempio parcheggi, che saranno posti a servizio anche degli stessi proprietari titolari delle rimanenti parti del lotto;
Ø quale normativa sia stata applicata alla fattispecie in considerazione del fatto che ,secondo le vigenti disposizioni del P.R.G. e delle N.T.A., i lotti per le aree D2 devono avere un’estensione minima di 3000 mq , mentre nel piano particolareggiato approvato ci sono lotti di 400, 600, 2000 mq, per cui la variante, prevista in questi casi dalla L.R. n.71/78, avrebbe dovuto avere diversa procedura;
Ø se ,nel caso in cui l’atto dovesse configurarsi come variante urbanistica,sia necessaria l’acquisizione della V.A.S.,ai sensi della D.G.R. n.200/2009;
Ø se ci siano e quali siano ed a carico di chi siano previste le eventuali demolizioni di immobili, con specifica indicazione degli immobili;
Ø a carico di chi siano e chi dovrà realizzare le espropriazioni e le urbanizzazioni .
Si chiede ,inoltre:
Ø copia conforme all’originale di tutti i verbali dei sopralluoghi effettuati ai fini della redazione del piano particolareggiato.
La Consigliera
Avv. Nadia Spallitta