Consigliera Spallitta, la visita del Papa gioverà alla città?
“In una condizione normale, la visita del Papa in città non avrebbe potuto che giovare e per certi versi, in fondo, è ancora possibile che avvenga. Ma credo che purtroppo Palermo non sia più in grado di ospitare grandi eventi di questa portata”.
Sui costi, invece, cosa ne pensa? Un milione e mezzo è una bella cifra.
“Sinceramente non sono in grado di dare un giudizio in questo senso, non so dire quali siano i costi da affrontare per garantire la sicurezza in questi casi”.
È stata opportuna la scelta del Foro Italico per far celebrare la messa a Benedetto XVI?
“In una condizione normale, la visita del Papa in città non avrebbe potuto che giovare e per certi versi, in fondo, è ancora possibile che avvenga. Ma credo che purtroppo Palermo non sia più in grado di ospitare grandi eventi di questa portata”.
Sui costi, invece, cosa ne pensa? Un milione e mezzo è una bella cifra.
“Sinceramente non sono in grado di dare un giudizio in questo senso, non so dire quali siano i costi da affrontare per garantire la sicurezza in questi casi”.
È stata opportuna la scelta del Foro Italico per far celebrare la messa a Benedetto XVI?
“Assolutamente no, arrecherà un danno alla città. Si sarebbe potuto scegliere, per esempio, lo stadio. E comunque c’erano altri posti. Ma in questo modo il prato resterà sicuramente danneggiato”.
Il vicesindaco Scoma ha assicurato che la città in quei giorni resterà pulita.
“Guardi, sulla questione della nettezza urbana neanche noi riusciamo più a capire i motivi di tanti disservizi. L’azienda è stata commissariata ormai da un anno, ma neanche l’opera dei commissari è riuscita a risolvere i disagi. Il dato di fatto è che chiunque arriva oggi a Palermo, scappa. A cominciare dai turisti. Ad ogni modo, per tornare alla questione dell’igiene ambientale, personalmente dubito che oltre i confini del percorso del Papa, il resto della città sarà pulito. E poi temo che in quei giorni la città sarà totalmente paralizzata, il traffico congestionato”.
Eppure si è tanto parlato di potenziamento dei trasporti pubblici.
“Figurarsi, già la città resta paralizzata con due gocce d’acqua, chissà che succederà in quei giorni”.
La visita del Papa sta cogliendo la città impreparata, come se si trattasse di un’interrogazione a sorpresa.
“Questo perché non esiste nessuna volontà e nessuna capacità di programmazione. Palermo è amministrata da una classe politica e da una classe dirigente assolutamente abituate ad improvvisare, quale che sia il tema in questione. Qua non hanno proprio idea del tipo di programmazione necessaria per far fronte a questo tipo di eventi. Soltanto l’amministrazione comunale, senza l’intervento delle forze dell’ordine e della Regione, non sarebbe stata in grado di gestire l’evento, e non solamente sotto il profilo economico”.
Nei panni dell’amministrazione attiva, lei avrebbe operato diversamente?
“Avrei organizzato i servizi in maniera diversa e soprattutto avrei iniziato la programmazione con largo anticipo. Poi avrei scelto una sede più facilmente raggiungibile. In fondo questi sono eventi che tutte le città d’Italia sono abituate ad ospitare. È che qui manca proprio la conoscenza delle procedure. La verità è che Palermo è proprio arrivata a un punto di non ritorno. Se tutto dovesse andare bene, sarà stato per merito delle forze dell’ordine e della Regione, di certo non per il Comune di Palermo”.
Il vicesindaco Scoma ha assicurato che la città in quei giorni resterà pulita.
“Guardi, sulla questione della nettezza urbana neanche noi riusciamo più a capire i motivi di tanti disservizi. L’azienda è stata commissariata ormai da un anno, ma neanche l’opera dei commissari è riuscita a risolvere i disagi. Il dato di fatto è che chiunque arriva oggi a Palermo, scappa. A cominciare dai turisti. Ad ogni modo, per tornare alla questione dell’igiene ambientale, personalmente dubito che oltre i confini del percorso del Papa, il resto della città sarà pulito. E poi temo che in quei giorni la città sarà totalmente paralizzata, il traffico congestionato”.
Eppure si è tanto parlato di potenziamento dei trasporti pubblici.
“Figurarsi, già la città resta paralizzata con due gocce d’acqua, chissà che succederà in quei giorni”.
La visita del Papa sta cogliendo la città impreparata, come se si trattasse di un’interrogazione a sorpresa.
“Questo perché non esiste nessuna volontà e nessuna capacità di programmazione. Palermo è amministrata da una classe politica e da una classe dirigente assolutamente abituate ad improvvisare, quale che sia il tema in questione. Qua non hanno proprio idea del tipo di programmazione necessaria per far fronte a questo tipo di eventi. Soltanto l’amministrazione comunale, senza l’intervento delle forze dell’ordine e della Regione, non sarebbe stata in grado di gestire l’evento, e non solamente sotto il profilo economico”.
Nei panni dell’amministrazione attiva, lei avrebbe operato diversamente?
“Avrei organizzato i servizi in maniera diversa e soprattutto avrei iniziato la programmazione con largo anticipo. Poi avrei scelto una sede più facilmente raggiungibile. In fondo questi sono eventi che tutte le città d’Italia sono abituate ad ospitare. È che qui manca proprio la conoscenza delle procedure. La verità è che Palermo è proprio arrivata a un punto di non ritorno. Se tutto dovesse andare bene, sarà stato per merito delle forze dell’ordine e della Regione, di certo non per il Comune di Palermo”.