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lunedì, 23 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

La giunta non trova sette milioni a rischio il recupero delle periferie

IL COMUNE a corto di risorse rischia di perdere i 47 milioni di fondi statali ex Gescal per la riqualificazione dei quartieri Borgo Nuovo, Sperone e Zen: i cantieri sarebbero dovuti partire entro quest’ anno ma mancano all’ appello 7 milioni che Palazzo delle Aquile deve versare come compartecipazione per i maggiori oneri finanziari che si sono accumulati negli anni.
Per poter utilizzare le risorse statali, l’ amministrazione comunale, a marzo scorso, ha firmato una convenzione con la Regione: «Un atto che non ha scadenza», si affretta a precisare l’ assessore alle Opere pubbliche Sergio Rappa. Ma in realtà i fondi sono a rischio: il problema c’ è ed è stato rappresentato dagli uffici anche ai consiglieri comunali durante le ultime riunioni in vista dell’ arrivo in aula del bilancio. Se l’ amministrazione non troverà le somme la convenzione sui piani di riqualificazione potrebbe saltare.A rischio ci sono opere di urbanizzazione primaria nei tre quartieri: interventi che attendono di essere realizzati da oltre dieci anni. Allo Sperone dovrebbero essere spesi oltre 21 milioni. Si dovrebbero realizzare alloggi temporanei per i senza casa e spazi verdi, come il giardino di Piazza Grandi. Altri 20 milioni di euro sono invece destinati allo Zen: fondi che serviranno anche per la rotatoria di via Besta e per il giardino della civiltà.A Borgo Nuovo, invece, andranno 5 milioni per opere di urbanizzazione. Rappa cerca di gettare acqua sul fuoco: «Troveremo un modo per recuperare le somme, anche aprendo a privati», annuncia l’ assessore tecnico entrato in giunta quasi due anni fa in quota sindaco. Ma l’ opposizione va all’ attacco: «Sono a rischio opere importanti di riqualificazione delle periferie – dice Salvatore Orlando, Idv – ma non solo: sono a rischio un terzo dei 150 milioni di investimenti per le opere inserite nell’ elenco annuale votato da Sala delle Lapidi. Il caso di Sperone, Zen e Borgo Nuovo è più grave: qui sono a rischio soldi statali nonostante le conferenze stampa organizzate da Regione e Comune». «La verità è che si vive alla giornata perché non c’ è più un euro da investire – dice Rosario Filoramo, Pd – il bilancio che l’ aula dovrà approvare è quello della sopravvivenza». «È paradossale che le opere siano ferme da dieci anni – aggiunge il presidente della commissione Urbanistica Nadia Spallitta – Proprio per questo sono lievitati i costi e oggi opere importanti rischiano di restare incomplete». Sui piani di riqualificazione urbana c’ era stato uno scontro tra Comune e Regione: i progetti esecutivi sono stati redatti dagli uffici di Palazzo delle Aquile, ma quando a marzo scorso il governatore Raffaele Lombardo e l’ assessore Pier Carmelo Russo hanno organizzato allo Zen la conferenza stampa di presentazione delle opere, il Comune non è stato invitato. «Un atto di scortesia istituzionale», lo bollò il sindaco Diego Cammarata. Alla conferenza stampa organizzata da Palazzo d’ Orleans c’ erano anche i deputati del Pd Davide Faraone e Antonello Cracolici. 



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