sala delle lapidi. Alla fine varate le linee guida
Sul Prg un voto
schizofrenico
Daniele Ditta
Il centro direzionale della Regione non si farà a fondo Luparello e il nuovo stadio non sorgerà sulle «ceneri» del Velodromo. Il Consiglio comunale dà il via libera alle linee giuda del Piano regolatore generale, al termine di una seduta contrassegnata ancora da divisioni all’interno della maggioranza. È questo il dato politico che emerge, nonostante alla fine l’atto sia passato quasi all’unanimità. Solo tre gli astenuti (Orlando, Tantillo, Monastra).
Durante la votazione degli emendamenti si è assistito ad una vera «schizofrenia» da parte del gruppo di maggioranza: una parte, con il capogruppo Scavone, ha trovato sponda in Filoramo (Pd) e Monastra (Ora Palermo); un’altra, rappresentata da La Commare, ha votato assieme al Pdl e al Pid. «Paradossalmente – afferma Giulio Tantillo, capogruppo degli azzurri – l’opposizione ha difeso un atto dell’amministrazione; mentre alcuni emendamenti della maggioranza lo volevano stravolgere. La maggioranza, nei fatti, non ha dato fiducia alla Giunta. Se questa condotta continuerà il Consiglio è destinato alla paralisi».
Tra gli effetti concreti dell’approvazione delle linee guida spicca il «no» al centro direzionale della Regione nel fondo Luparello e alla tangenziale. Gli uffici regionali non saranno concentrati in un’unica area, ma troverebbero posto in edifici dismessi da ristrutturare. Il che equivale alla «morte» del progetto così come lo aveva pensato il governo Lombardo. Sfuma anche la realizzazione del nuovo stadio al posto del Velodromo. Il piano strategico – redatto durante la sindacatura Cammarata dall’assessore Maurizio Carta – non costituirà prescrizione urbanistica per il nuovo Prg. Esulta Nadia Spallitta, vicepresidente del Consiglio comunale, secondo cui «centri commerciali, centri direzionali, stadi, tangenziali, poli acquatici ed altri interventi su aree oggi non edificate mal si conciliano sia con i contenuti che con il metodo delle linee guida». «In altri termini – aggiunge – la maggioranza, con questa presa di distanza dal Piano strategico, ha confermato la voglia di discontinuità rispetto all’azione urbanistica della precedente amministrazione». Un risultato che rivendica pure l’opposizione di centrosinistra. Da Filoramo, che ringrazia «i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei Professionisti Liberi», alla Monastra. «È stato in un clima surriscaldato, in cui la stessa maggioranza si è spaccata, – afferma quest’ultima – che è passato un emendamento proposto da me e da Filoramo, che annulla i riferimenti al piano strategico e pone l’accento sulla contraddizione tra "il dire e il fare" di questa nuova amministrazione».
Approvato inoltre un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a istituire un «piano del verde» e altri che prevedono l’avvio obbligatorio della Vas (Valutazione ambientale strategica) e della Via (Valutazione impatto ambientale). «L’Aula – criticano i consiglieri Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti (Idv) – ha respinto un emendamento sulla riqualificazione della Costa Sud, realizzando un giardino sul mare e non nuovi insediamenti urbani, il mantenimento dell’esistente e la dismissione dei manufatti abusivi. Ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità nel rispetto dell’ambiente, ma questo non è avvenuto».
Adesso inizia l’iter che dovrebbe portare alla redazione dello strumento urbanistico, destinato a «ridisegnare» la città del futuro. Il primo passo sarà la costituzione dell’ufficio piano.
06/06/2013