27 novembre
1920. A Gibellina (Trapani) viene ucciso l’arciprete Stefano Caronia, organizzatore della sezione locale del Partito popolare, che aveva contrastato la mafia chedendo di controllare personalmente l’esazione dei censi enfiteutici ecclesiastici. Stefano Caronia si può considerare uno dei "preti sociali" che operavano nel primo ventennio del Novecento, in seguito alla nascita di una "dottrina sociale" della Chiesa cattolica, il cui primo atto è l’enciclica Rerum novarum del papa Leone XIII. La figura più nota dell’ompegno sociale e politico ecclesiastici è il sacerdote Luigi Sturzo, di Caltagirone (Catania), fondatore del Partito popolare.