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venerdì, 22 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

L’agenda dell’antimafia a cura di Anna Puglisi e Umberto Santino

14 febbraio  1989

 

A Niscemi (Caltanissetta) ucciso Francesco Pepi, titolare di un’industria conserviera. Probabilmente il delitto è causato dal rifiuto di pagare il pizzo. In quegli anni a Niscemi c’era uno scontro tra cosche rivali con molti omicidi. Nel gergo dialettale (denominato ‘u baccagghiu) il termine “pizzo” deriva dall’espressione vagnarisi ‘u pizzu (bagnarsi il becco, cioè avere la propria parte di bevanda, partecipare al banchetto) e indica la pratica dell’estorsione: una sorta di fiscalità del criminale, che costituisce l’esercizio della “signoria territoriale” mafiosa, intesa come dominio tendenzialmente assoluto su tutte le attività che si svolgono su un determinato territorio, da quelle economiche ai rapporti interpersonali. Il pizzo è documentato a Palermo fin dal XVI secolo.

 




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