L’arcivescovo di Palermo bacchetta l’amministrazione comunale: "Sembrano trionfare logiche di interesse personale"
"Il Festino può rivelarsi davvero un’occasione propizia per ritrovare una maggiore unione nel servizio ai palermitani". Lo ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo, nel corso della Messa celebrata oggi in Municipio per la festa di Santa Rosalia. Rivolgendosi a quanti sono responsabili dell’amministrazione della nostra città, il presule ha detto che la Santuzza sembra raccomandare loro "un più deciso ‘andare incontro’ a Cristo". L’arcivescovo ha sottolineato che "sembrano trionfare, nella concezione dell’amministrazione della cosa pubblica, logiche di interesse personale, di gruppi particolari o di fasce sociali che non possono non generare un pericolosissimo disinteresse per la collettività.
A tutto questo – ha ammonito – non possiamo e non dobbiamo rassegnarci! Questa nostra amata Palermo soffre ancora! Come invasa da pesti antiche e nuove, si rivela spesso paralizzata, si ritrova abbandonata". Monsignor Romeo ha lanciato a questo proposito un appello a superare "sterili logiche di consenso politico" per rendere un "servizio autentico alla dignità dell’uomo". "Solo tenendo alta questa prospettiva – ha concluso – ogni azione politica e sociale si riveste di nobiltà e si trae fuori dalle pastoie dell’ immobilismo burocratico che oggi, come la peste di quattro secoli fa, rischia di paralizzare questa nostra Palermo".
"E’ surreale la dimensione della nostra città dove il sindaco, scelto per elezione diretta dei cittadini, difficilmente affronta gli stessi temendo forse una reazione negativa del popolo che lo ha eletto e che, evidentemente, oggi è scontento ed insofferente rispetto alla difficile situazione di sopravvivenza soprattutto dei ceti più deboli". Lo ha detto Nadia Spallitta consigliere comunale a Palermo di Un’Altra Storia. "Io credo che sia doveroso, per chi è a capo di una comunità, – ha aggiunto – affrontare in modo reale e diretto i cittadini e, se non si ha questa capacità, allora bisognerebbe con coerenza valutare seriamente la possibilità di rimettere il mandato elettorale. Non so, dopo l’offerta dei fiori a Santa Rosalia, da quale ingresso di Palazzo delle Aquile sia oggi uscito Cammarata, ma se dovesse aver preso una uscita secondaria, ciò dovrebbe portarlo a rivalutare il suo stesso operato di questi due anni per essere consequenziale".
"Un’adesione piena e convinta dei contenuti dell’omelia del vescovo Paolo Romeo" è stata espressa dal Sindaco di Palermo Diego Cammarata. "Credo che bene abbia fatto – sottolinea Cammarata – Monsignor Romeo a rilevare la necessità che la politica e le istituzioni si impegnino oggi più di ieri per cercare di perseguire, con unità di intenti e pur nel necessario distinguo tra maggioranza e opposizione, il bene della città e dei cittadini". "Aggiungo – ha continuato – che è fondamentale che questo avvenga tenendo sempre fissa la barra politica ed amministrativa assolutamente imprescindibile nel governo della città e che per me è stata guida in tutti questi anni. In occasione del Festino di Santa Rosalia, patrona della città, a cui tutti i palermitani si rivolgono con la preghiera è importante che l’obiettivo del bene comune sia ribadito e perseguito facendo fronte comune".
"E’ surreale la dimensione della nostra città dove il sindaco, scelto per elezione diretta dei cittadini, difficilmente affronta gli stessi temendo forse una reazione negativa del popolo che lo ha eletto e che, evidentemente, oggi è scontento ed insofferente rispetto alla difficile situazione di sopravvivenza soprattutto dei ceti più deboli". Lo ha detto Nadia Spallitta consigliere comunale a Palermo di Un’Altra Storia. "Io credo che sia doveroso, per chi è a capo di una comunità, – ha aggiunto – affrontare in modo reale e diretto i cittadini e, se non si ha questa capacità, allora bisognerebbe con coerenza valutare seriamente la possibilità di rimettere il mandato elettorale. Non so, dopo l’offerta dei fiori a Santa Rosalia, da quale ingresso di Palazzo delle Aquile sia oggi uscito Cammarata, ma se dovesse aver preso una uscita secondaria, ciò dovrebbe portarlo a rivalutare il suo stesso operato di questi due anni per essere consequenziale".
"Un’adesione piena e convinta dei contenuti dell’omelia del vescovo Paolo Romeo" è stata espressa dal Sindaco di Palermo Diego Cammarata. "Credo che bene abbia fatto – sottolinea Cammarata – Monsignor Romeo a rilevare la necessità che la politica e le istituzioni si impegnino oggi più di ieri per cercare di perseguire, con unità di intenti e pur nel necessario distinguo tra maggioranza e opposizione, il bene della città e dei cittadini". "Aggiungo – ha continuato – che è fondamentale che questo avvenga tenendo sempre fissa la barra politica ed amministrativa assolutamente imprescindibile nel governo della città e che per me è stata guida in tutti questi anni. In occasione del Festino di Santa Rosalia, patrona della città, a cui tutti i palermitani si rivolgono con la preghiera è importante che l’obiettivo del bene comune sia ribadito e perseguito facendo fronte comune".