Le fogne a cielo aperto. <<Costretti a stare con le finestre chiuse per la puzza>>
La tela di Penelope, tessuta da un lato ogni giorno per essere disfatta di notte, è la metafora adatta a descrivere le vicende della scuola elementare Nino Bixio di Ciaculli. Collaudata da pochi mesi la scala antincendio esterna che vi conduce, l’attesissimo primo piano è stato riaperto ieri, accogliendo cinque classi di studenti, che finora hanno fatto lezione negli scantinati (in affitto) di fronte la scuole.
Si muniscano, però di mascherine: il cattivo odore della fogna che scorre a cielo aperto in via Guido Di Stefano, proprio davanti l’ingresso della scuola, li accoglierà al loro rientro a meno che non si risolva il problema. Davanti la scuola sorgono edifici di edilizia popolare, in parte di proprietà del Comune. Con le pompe di sollevamento rotte da agosto( lo aveva segnalato alla nostra redazione Pietro Terzetti, che lì ci vive), e con le precipitazioni degli ultimi giorni la fogna si è sovraccaricata e, da due settimane, rigurgita dal buco di un muretto, quasi davanti l’ingresso della scuola. <<Dobbiamo tenere le finestre tappate a causa della puzza>> ha raccontato a ditelo a Rgs la professoressa Antonella Bartolotta. <<Abbiamo allertato gli assessorati all’Igiene e sanità, la Pubblica istruzione, l’Ato 6, lo Iacp, ma niente si muove>>. Vincenzo Genovese, che attraversa ogni giorno via Di Stefano racconta : <<Oltre che allagata dai liquami, la strada è invasa di cumuli di rifiuti e ratti>>. Sergio Rappa, assessore comunale alle Manutenzioni, spiega che trattandosi di case private l’iniziativa deve essere del condominio, il Comune non può intervenire, ma provvedere alle spese di sua competenza. <<Dato il grave disagio>>, dichiara l’assessore <<farò in modo che si intervenga tempestivamente. Allerterò anche l’Amia per la pulizia della strada>>. Nadia Spallitta, consigliere comunale del gruppo Un’Altra Storia, traccia un quadro a tinte fosche per il piano delle manutenzioni: << I 200 milioni di euro previsti sono una cifra irrisoria. I problemi che stiamo vivendo sono in parte dovuti all’abusivismo edilizio e alla lottizzazione selvaggia, a fronte dei quali non è stato messo in atto un piano di urbanizzazione>>. Rappa, pur non negando il cattivo stato degli impianti e il sovraccarico di alcune zone, si dichiara convinto che, anche con una buona progettazione, le ultime piogge avrebbero comunque causato disagi e allagamenti.