Ma che cosa sta a fa’ il Pd in quel di Palermo? Le amministrative targate primavera 2012 si avvicinano, e il Pd che fa? Prima, per bocca del segretario regionale Giuseppe Lupo, lancia le primarie:” Le primarie si faranno, la prossima settimana si riunirà il direttivo provinciale che inizierà ad avviarne il percorso”.
Ma era il 2 settembre quando il segretario regionale faceva il suo annuncio. E da quel giorno sembra passata una vita. Tant’è che la direzione provinciale è stata rinviata al 23 settembre. E prima della direzione provinciale i democratici palermitani osserveranno con attenzione ciò che emergerà nella direzione regionale del 19 settembre.
Di certo le primarie si faranno, ma le domanda che circola con più insistenza negli ambienti democratici è la seguente:”Le primarie si faranno, e siamo tutti d’accordo, ma come si svolgeranno le consultazioni?”. La segreteria regionale spinge per trovare una candidatura unitaria all’interno del partito, ma una vasta frangia, che va da Davide Faraone a Pino Apprendi passando per Bernardo Mattarella, chiede primarie aperte tutti.
Abbiamo sentito Davide Faraone, già intervistato da noi de Linkiesta nel luglio scorso, ribattezzato dai più il “Renzi di Palermo”, e autocandidatosi nel agosto del 2010:”Io penso che devono decidere i cittadini: le primarie deve essere aperte a tutti e senza vincoli, e dobbiamo inizialmente partire da una coalizione di centrosinistra. La linea politica del segretario regionale Lupo e del gruppo dirigente regionale è una linea politica che ci porterà a sbattere perché mette al primo posto le alleanze e non la città di Palermo, e perché mette al primo posto i tatticismi e non ciò che è meglio per i cittadini. Per cui io sono dell’idea che bisogna fare delle primarie in cui tutti possono partecipare, senza mettere vincoli per impedire a qualcuno di candidarsi. D’altronde in tutta Italia chiunque si è potuto candidare alle primarie raccogliendo un numero minimo di firme fra i cittadini, dopo di che la parola è passata ai cittadini. Invece, l’idea che per potersi candidare ci vuole il 35% delle firme degli iscritti del Pd, vuol dire passare dai notabili. E io la mia candidatura non la farò vagliare da nessun notabile”.
Ma a mettere la parola definitiva dovrebbe essere la segreteria nazionale guidata da Pierluigi Bersani, che vuole evitare che a Palermo non si ripeta la bagarre di Napoli. Alessandra Siragusa, palermitana, deputata nazionale, ed autorevole sulle decisioni del Pd siciliano e palermitano, non ha dubbi:”Io penso che le primarie devono essere più aperte possibili, altrimenti le primarie vengono snaturate. Dall’altra parte il partito democratico dovrebbe riuscire ad evitare che le primarie siano una sorta di resa dei conti interna. In sostanza quello che è già successo a Napoli, o come purtroppo alcune dichiarazioni di personaggi vicini anche allo stesso onorevole Faraone fanno temere”.
Si comprende che il clima è surriscaldato, e i vertici regionali e nazionali avranno non poche difficoltà a trovare la “quadra”. Ma si risolverà davvero tutto con la direzione regionale del 19 settembre?”Questo lo sa soltanto il Signore- ci confida Alessandra Siragusa – la direzione regionale è legata con il presidente Lombardo, quindi il terzopolo da una parte, e poi con SeL e Idv dall’altra . L’incontro con il presidente Lombardo e il terzo polo non è stato ancora fissato. Quindi…”. Tuttavia, ieri il governatore Lombardo ha convocato tutti i leader di Udc, Mpa, FLi, e Partito democratico a Palazzo D’Orleans, per discutere in vista delle amministrative della primavera prossima. Piatto forte della nottata a Palazzo D’Orleans: le amministrative di Palermo. Il Pd ha portato sul tavolo tre proposte: elezioni anticipate, primarie di coalizione ed alleanza larga da Idv al terzo polo in vista delle amministrative. I terzopolisti e il governatore Lombardo hanno risposto con un "ni" soltanto alla proposta di "alleanza larga". Ma il segretario Lupo non esclude che il "ni" possa tramutarsi in un "si". D’altronde, ha dichiarato, "mi pare che qualche passo avanti s’è fatto, voglio essere ottimista". Difficilmente il terzo polo sarà favorevole alle primarie. Però, "sulla posizione espressa oggi dal Terzo polo si pronuncerà la direzione regionale del Pd che ho convocato per lunedì 19 alle 15", sottolinea Lupo.
Sullo sfondo c’è Nadia Spallitta, giovane avvocato, attualmente consigliere comunale fra le fila di SeL, e certamente candidata alle primarie di “coalizione”. La quale ritiene che “ non possiamo rinunciare alle primarie, ma non possiamo neanche rinunciare ad un’identità di centrosinistra, per cui le primarie per avere una valenza reale devono riguardare i partiti e i movimenti che volessero partecipare del centrosinistra Questa è l’unica ipotesi che io riesco a riconoscere”. In sostanza, primarie fra SeL, Idv e Pd. E il terzo polo? “La questione delle alleanze è un problema che ci si può porre successivamente, ma non sede di primarie”, tuona la Spallitta.
Nel frattempo Giuseppe Bruno e Mila Spicola hanno creato un evento su facebook, “Appello al Pd per le primarie aperte a Palermo”, che sta già raccogliendo diverse adesioni. I due promotori dell’iniziativa facebukkiana scrivono così:”Per il pd le primarie aperte sono imprescindibili. Scegliamo insieme il candidato del centrosinistra insieme a Idv, SeL e alla società civile e smettiamola di essere subalterni alle decisioni del terzo polo che ha chiaramente detto di non volere le primarie e con il quel oggi ci divide qui in Sicilia un modo di fare politica che appartiene agli attuali vertici del Pd siciliano ma non alla sua base”. Piccolo particolare: Davide Faraone e Nadia Spallitta parteciperanno all’evento facebukkiano. Il Pd è avvertito.