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Città della movida divisa in due macro zone e modifiche nei limiti d’orario: centro storico più aree residenziali da un lato (musica zitta alle 23), costa e frazioni balneari dall’altro, dove «tirare » fino alle 24 nei giorni feriali. Ancora, un decalogo in sette punti che, ove rispettato, consentirebbe ai locali «virtuosi» deroghe (di un’ora, è l’orientamento) agli orari imposti. E, soprattutto, la novità della «scatola nera» sotto forma di limitatore dei suoni con registratore. Una misura che, anticipa il presidente della commissione Attività produttive, Paolo Caracausi di Idv, «potrebbe sciogliere quello che pare il vero punto critico: i controlli. Con la possibilità, in caso di chiamata ai vigili per rumori molesti, di verificarne la fondatezza anche giorni dopo. Tuteleremmo gli stessi vigili, chiamati da un capo all’altro della città e spesso ingiustamente accusati di non intervenire tempestivamente; e garantiremmo i gestori, perché se la chiamata dovesse rivelarsi infondata, il denunciante ne pagherebbe le conseguenze».
In sostanza, chi rispetterà le sette regole, potrà strappare un’ora in più, sempre accettando di dotarsi di limitatore e registratore. Altrimenti, «gli orari varranno in acustica, cioè senza amplificatori». Sono le principali novità del regolamento movida emendato in commissione, che Caracausi presenterà martedì nella sede comunale di piazza Giulio Cesare, e con le quali sarà chiamato a confrontarsi – «presto, e prima che l’ordinanza scada, il 30 settembre», assicura il presidente Totò Orlando – il consiglio comunale. Una cosa, comunque, appare certa: il nascituro regolamento non clonerà l’ordinanza della discordia. Ordinanza che avrà vita breve, una volta chiarito il suo senso, dalla terza sezione del Tar che mercoledì scorso ha accolto il ricorso di un gestore sanzionato, disponendo la trattazione nel merito a gennaio. Senso puntualizzato ieri dalla stessa presidenza del Tar e in una nota ufficiale dal sindaco Leoluca Orlando.
Nessuna sospensione: di sospeso c’è solo il fiato per la data del dibattito consiliare. Il Tar ha«soltanto»dato ragione al gestore nel bacchettare il Comune per aver proceduto a colpi di ordinanze, invitando il Consiglio, appunto, ad approvare finalmente il regolamento. Nulla cambia, dunque, fino al 30 settembre, se non il dettaglio, non da poco, che a quel punto il de profundis per l’ordinanza sarà definitivo: o regolamento o giungla, basta atti a tempo. Orlando rileva «di aver sollecitato ripetutamente nei mesi scorsi il consiglio e la conferenza dei capigruppo a trattare con urgenza il regolamento». Ha fatto di più, il sindaco, interessando gli «organi competenti» (si legge autorità giudiziaria): «Il tema della movida è anche argomento, come da me formalmente dichiarato in sede di comitato provinciale ordine e sicurezza e comunicato agli organi competenti, di possibile controllo del territorio da parte del crimine organizzato e possibili attività e traffici illegali».
D’accordo sulla calendarizzazione immediata i capigruppo di Idv, Filippo Occhipinti e del Pd, Rosario Filoramo: «Era ora – è il concetto – abbiamo sollecitato più volte». La vicepresidente Nadia Spallitta insiste sul «Piano della zonizzazione acustica, che attenuerebbe l’invivibilità di molti quartieri centrali». «Zonizzazione» essenziale pure per la presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio, l’omologo di Confesercenti Mario Attinasi e Giulio Tantillo, capogruppo forzista: «Garantire il sonno dei cittadini è una priorità e significa distinguere zone balneari e residenziali. Mail nodo politico, che mi auguro non approdi in consiglio, resta: non si può pedonalizzare e consentire che i pub nelle isole sorgano come funghi, prima di regole certe. Ci vuole un faccia a faccia fra sindaco e minoranze per appianare ogni possibile divergenza».
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