AL SIG. PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO
Premesso che la gestione politico-amministrativa della Giunta Cammarata si è caratterizzata per i seguenti fatti:
1) istituzione delle ZTL, successivamente annullate con sentenza del TARS Palermo n° 842 del 24/06/2008, confermata con decisione del CGA 970/2009, con conseguenti
azioni di rimborso e risarcitorie attivate da parte dei cittadini;
2) mancata adozione del PUT (Piano Urbano del Traffico), obbligatorio dal 1992, in violazione dell’art.36 del D.Lvo 285/1992 con conseguenti ricadute negative sulla gestione del territorio e sulle entrate;
3) adozione della deliberazione di Giunta Municipale n° 60 del 10/03/06 come integrata dalla deliberazione di G.M. n° 131 del 08/05/2006 di aumento dell’aliquota TARSU per l’anno 2006, annullata per violazione di legge, con sentenza del TARS Palermo n° 1550 dell’ 01.10.2009, con le conseguenti ricadute sul bilancio ed il segnalato disequilibrio derivante dalla necessità di procedere con il rimborso dell’aumento dell’aliquota in quanto non dovuto, le cui criticità sono state oggetto della Deliberazione della Corte dei Conti – sez. Controllo n. 124/2010/PRSP del 07/07/2010 sul Rendiconto di gestione 2008;
4) conferimento di numerosi incarichi (oltre 200) a titolo oneroso di consulenza esterna, con probabile violazione delle seguenti disposizioni :
a) Art.14 della L.R. 7/1992 e succ mod ed integr;
b) D.Lgs 165/2001;
c) Decreto-legge n. 168 del 12 luglio 2004 (decreto taglia spese), convertito con modificazioni nella legge n. 191 del 30 luglio 2004 “Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica”;
d) Legge n. 311 del 30 dicembre 2004 (legge finanziaria 2005);
e) D.L. 112/08 convertito nella legge 133/08;
5) nomina probabilmente irregolare di dirigenti esterni, in presenza di ben oltre cento dirigenti interni e quindi presumibilmente in assenza dei presupposti di legge di cui all’art.13 della L.R.7/1992 e succ. mod. ed integr.;
6) adozione di deliberazioni relative al piano di comunicazione, si ritiene in violazione delle seguenti leggi:
a) La legge n. 150 del 07/06/00;
b) D.P.R. 403 del 21 settembre 2001 (Regolamento sui criteri di individuazione dei soggetti professionali esterni da invitare alle procedure di selezione per realizzare comunicazioni istituzionali a carattere pubblicitari);
c) D.Lgs n. 163 del 12 aprile 2006 e ss.mm.ii. in materia di appalti di servizi;
7) esternalizzazione di servizi in assenza di regolamenti che possano garantire trasparenza e legalità della procedura e comunque senza mai procedere ad una previa valutazione costi/benefici, da cui si possa evincere che il servizio affidato a terzi risulti preferibile rispetto la formula organizzativa precedente;
8) disapplicazione, nell’adozione degli atti contabili e nell’assunzione delle spese, delle raccomandazioni della Corte dei Conti giuste note nn. 44/2008/Cort e 20/2009/PRSP; nn. 124/2010/PRSP in particolare in relazione:
a) alla persistente presenza di debiti fuori bilancio;
b) alle perdite registrate dalle società partecipate e fenomeno dei disallineamenti;
c) residui attivi e passivi patologici.
9) mancata presentazione da parte del Sindaco della relazione semestrale, prevista dalla normativa vigente, per gli anni 2008-2009-2010;
10) gestione del personale Gesip (oggetto anche di alcune indagini da parte della Procura di Palermo);
11) adozione di nomine e di atti contabili e deliberativi che hanno condotto alla messa in liquidazione delle Aziende Municipalizzate quali AMIA S.p.A. e GESIP, con i conseguenti problemi di ordine pubblico da collegare alle reiterate inosservanze di raccomandazioni e note della Corte dei Conti nonché agli atti di indirizzo, mozioni ed ordini del giorno, approvati dal Consiglio Comunale, anche allegati ai bilanci di previsione 2007/2008/2009 (potrebbe riscontrarsi, da parte del Sindaco, la violazione dell’art.68, n.6 dell’ORELL, che impone al Sindaco di dare esecuzione alle deliberazioni del Consiglio Comunale);
12) probabile irregolare utilizzo del fondo di riserva (anche per attività di comunicazione a carattere pubblicitario) in violazione delle disposizioni di cui al D.Lvo 267/2000;
13) reiterata violazione del diritto all’alloggio con i conseguenti problemi di ordine pubblico affrontati solo in termini di ‘emergenza’ conclamata, in mancanza della dovuta programmazione di adeguate politiche abitative e quindi con conseguente maggiore dispendio delle risorse comunali;
14) mancata attuazione e/o ritardi delle azioni previste e finanziate dalla 285/1997 e dalla 328/2000 in materia di servizi socio-sanitari con conseguente mancata erogazione e/o pagamento di servizi sociali essenziali e/o obbligatori (che, pertanto, contribuiscono ad accrescere i debiti fuori bilancio);
15) mancata definizione delle pratiche di sanatoria, che giacciono da oltre 10 anni, con conseguente mancato incasso dei relativi oneri concessori;
16) stato di degrado dell’edilizia scolastica dovuta all’assenza di programmazione delle risorse anche per la stessa manutenzione ordinaria;
17) gestione e devoluzione di mutui accesi e non erogati ma le cui rate (capitale + interessi) sembra che siano regolarmente rimborsate alla Cassa Depositi e Prestiti;
18) sistematica perdita e/o non acquisizione dei finanziamenti europei;
19) adozione di provvedimenti sindacali relativi alla gestione del Patrimonio Immobiliare sia in assenza di entrate connesse all’utilizzo di immobili comunali, sia in relazione allo stato di abbandono e di degrado degli stessi, anche laddove si tratti di immobili di pregio o beni monumentali o storici, come ad esempio nel caso dei Cantieri Culturali;
20) adozione periodica di atti deliberativi di erogazione di finanziamenti, contributi e acquisizione di progetti nei settori culturali, sportivi, ecc. in assenza di regolamenti e quindi di criteri oggettivi.
21) sistematica adozione tardiva, e conseguente trasmissione tardiva, dei documenti di programmazione economico-finanziaria della città e da ultimo la proposta di delibera relativa all’Assestamento di bilancio trasmessa a poche ore dalla scadenza del termine perentorio per adottare un atto complesso del valore di oltre 170 milioni, con relative implicazioni economiche e contabili soprattutto in relazione all’utilizzo dei fondi erogati dal CIPE con delibera 69/2009; trasmissione tardiva che non consente la completa e puntuale conoscenza degli atti né gli approfondimenti indispensabili ai fini dell’assunzione di ogni possibile scelta e responsabilità tant’è che la stessa competente Commissione consiliare è stata costretta ad esprimere parere contrario sull’atto non avendo avuto a disposizione il termine minimo di 5 giorni per l’esame dello stesso.
Considerato, altresì, che in nessun modo è stata data attuazione al programma elettorale del Sindaco;
Valutato che, come emerge dall’adozione del rendiconto da parte del Commissario ad acta e anche dal rigetto del prelievo della proposta di delibera di assestamento di bilancio, il Sindaco non ha più elementi per assicurare la governabilità della città e quindi il buon andamento e l’efficienza dei servizi,
Considerata la rilevanza che queste espressioni di voto contrario hanno in relazione ai principali atti di amministrazione e programmazione economico – finanziaria nei quali si manifestano le scelte politiche e di indirizzo di un’Amministrazione;
Valutate le condizioni oggettive in cui versa la città di Palermo, negli ultimi posti delle classifiche relative alla vivibilità e alla qualità della vita, e il disagio socio-economico dei cittadini che non trova in alcun modo riscontro e risposte nella gestione politico-amministrativa operata da questa Giunta;
Considerato che, pertanto, sussistono tutti gli elementi per proporre e votare una mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo volta a garantire nuove prospettive di governo e di efficienza della Pubblica Amministrazione;
Vista la L.R. 35/97, la L.R. 25/2000 e le loro successive modifiche ed integrazioni;
SI INVITA
il Presidente del Consiglio Comunale a porre in discussione la presente proposta di mozione di sfiducia del Sindaco di Palermo in conformità e nei termini previsti dalle vigenti disposizioni di legge.
Conseguentemente, il Consiglio Comunale
DELIBERA
di sfiduciare il Sindaco di Palermo;
di approvare la presente mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo;
di dare mandato agli Organi comunali, all’Ufficio di Presidenza, agli Uffici comunali competenti, di adottare tutti gli atti ed i provvedimenti consequenziali all’approvazione del presente provvedimento secondo quanto disciplinato dalla vigente normativa.
I CONSIGLIERI
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