Il dado è tratto: nasce oggi il nuovo gruppo consiliare del Pdl Sicilia. Ne fanno parte Manfredi Agnello, Elio Ficarra, Rosario Mineo, Salvatore Lo Giudice, Giovanni Greco, Gerlando Inzerillo, Vincenzo Di Gaetano e Agostino Genova, vicini al sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianfranco Micciché e al parlamentare nazionale Dore Misuraca.
Una volta comunicata la costituzione del gruppo alla presidenza del Consiglio del comune di Palermo, già sarà tempo della prima azione, una delibera di annullamento del provvedimento della Giunta sul raddoppio dell’aliquota Irpef (dallo 0,4 allo 0,8 per mille). La mission, infatti, è “liberare i palermitani dall’applicazione del vergognoso balzello”, come ha dichiarato Di Gaetano.
Una volta comunicata la costituzione del gruppo alla presidenza del Consiglio del comune di Palermo, già sarà tempo della prima azione, una delibera di annullamento del provvedimento della Giunta sul raddoppio dell’aliquota Irpef (dallo 0,4 allo 0,8 per mille). La mission, infatti, è “liberare i palermitani dall’applicazione del vergognoso balzello”, come ha dichiarato Di Gaetano.
Per di più i suddetti consiglieri chiederanno ad Alberto Campagna, presidente del consiglio comunale, l’immediata convocazione di una seduta per dibattere e deliberare sulla questione. Insomma, un inizio coi fuochi d’artificio per chiarire sin da subito da che parte sta il nuovo gruppo consiliare, che segna ufficialmente la spaccatura del Pdl a Palermo: dalle parole, dunque, si passa ai fatti.
Secco e dispiaciuto il commento di Stefania Munafò, vicecapogruppo di Forza Italia al Comune: “Oggi assistiamo ad una sconfitta del Pdl. Era nato per unire, invece si è diviso. Non credo che Silvio Berlusconi, quando ha costituito il partito, avesse voluto questo. Dovevamo essere il primo partito, stiamo rischiando di rovinare tutto ciò per cui si è lavorato. Un momento triste per la storia del Pdl, appena nato e di fatto mai decollato”. Per Doriana Ribaudo (capogruppo dell’Udc), invece, “si tratta di un fatto tutto interno al Pdl che dimostra la friabilità del partito e il declino della leadership di Berlusconi”.
Ecco, inoltre, la reazione di Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia: “Non è chiaro cosa sia questo nuovo gruppo politico, che sembra essere più uno strumento ricattatorio rispetto a ruoli e posizioni di poteri interni al Pdl, che non un’espressione di un pensiero, di un programma e di una ideologia differente dal Pdl. Ed infatti, il primo atto del nuovo gruppo è stato quello di non promuovere la delibera di iniziativa consiliare proposta dai consiglieri di centrosinistra e dall’Mpa per l’annullamento del raddoppio Irpef. In altre parole, il Pdl Sicilia si assesta sulla identica posizione e sostiene politicamente le scelte stesse di Cammarata; per di più, Cammarata impugna la delibera di approvazione del bilancio del Consiglio, con udienza che si farà domani al TAR, alcuni consiglieri del centrosinistra e dell’Mpa si costituiscono in giudizio e si oppongono al ricorso del Sindaco, mentre Pdl e Pdl Sicilia, uniti non aderiscono a questo controricorso”.
Da notare, infine, il mutamento del nome del nuovo gruppo consiliare. Il 12 settembre scorso, infatti, quando fu annunciata la spaccatura (allora erano in due, Enzo Di Gaetano e Agostino Genova), la nuova entità fu chiamata “Pdl Palermo”, mentre oggi la città è stata sostituita dalla Regione. Una differenza non di poco conto, giacché il nome è più inclusivo e più incline alla prospettiva di una tendenza uniformante nell’isola.
Secco e dispiaciuto il commento di Stefania Munafò, vicecapogruppo di Forza Italia al Comune: “Oggi assistiamo ad una sconfitta del Pdl. Era nato per unire, invece si è diviso. Non credo che Silvio Berlusconi, quando ha costituito il partito, avesse voluto questo. Dovevamo essere il primo partito, stiamo rischiando di rovinare tutto ciò per cui si è lavorato. Un momento triste per la storia del Pdl, appena nato e di fatto mai decollato”. Per Doriana Ribaudo (capogruppo dell’Udc), invece, “si tratta di un fatto tutto interno al Pdl che dimostra la friabilità del partito e il declino della leadership di Berlusconi”.
Ecco, inoltre, la reazione di Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia: “Non è chiaro cosa sia questo nuovo gruppo politico, che sembra essere più uno strumento ricattatorio rispetto a ruoli e posizioni di poteri interni al Pdl, che non un’espressione di un pensiero, di un programma e di una ideologia differente dal Pdl. Ed infatti, il primo atto del nuovo gruppo è stato quello di non promuovere la delibera di iniziativa consiliare proposta dai consiglieri di centrosinistra e dall’Mpa per l’annullamento del raddoppio Irpef. In altre parole, il Pdl Sicilia si assesta sulla identica posizione e sostiene politicamente le scelte stesse di Cammarata; per di più, Cammarata impugna la delibera di approvazione del bilancio del Consiglio, con udienza che si farà domani al TAR, alcuni consiglieri del centrosinistra e dell’Mpa si costituiscono in giudizio e si oppongono al ricorso del Sindaco, mentre Pdl e Pdl Sicilia, uniti non aderiscono a questo controricorso”.
Da notare, infine, il mutamento del nome del nuovo gruppo consiliare. Il 12 settembre scorso, infatti, quando fu annunciata la spaccatura (allora erano in due, Enzo Di Gaetano e Agostino Genova), la nuova entità fu chiamata “Pdl Palermo”, mentre oggi la città è stata sostituita dalla Regione. Una differenza non di poco conto, giacché il nome è più inclusivo e più incline alla prospettiva di una tendenza uniformante nell’isola.