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venerdì, 22 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Niente asilo per un bambino su 2 – In città ci sono poche strutture

A Palermo ci sono 24 asili comunali con una disponibilità ricettiva, per l’anno scolastico 2009/2010, di 980 posti. Sono state presentate 1808 domande di cui 828 valide ma non accolte per mancanza di posti. Questo vuol dire che 1 bambino su 2 dovrà rimanere a casa perché per lui non c’è posto. Ciò che rende più grave il quadro è che questo bambino ne ha tutti i requisiti per avere il suo banco e la sua sediolina. Ma non ci sono abbastanza strutture in città per accoglierli tutti. Questa è la triste realtà, bella o brutta che sia. Inoltre 28 bambini sono stati esclusi dopo che i genitori avevano presentato la domanda per due asili. Insomma, hanno i requisiti ma alla fine le porte rimangono chiuse. Requisiti tra l’altro abbastanza rigidi e precisi: situazioni familiari di disagio segnalate dal servizio sociale, dalle asl o dal Tribunale, orfani o figli non riconosciuti dal genitore; trasferimenti da un nido ad un altro di bambini frequentanti;
bambini che hanno fratelli che in atto frequentano il nido; minori gemelli; figli di genitori che lavorano; figli di disoccupati o bambini appartenenti a famiglie composte di più di 5 persone. A parità di requisiti posseduti, ha precedenza il bambino appartenente al nucleo familiare con minor reddito. Cosa fanno chi, evidentemente in una situazione economicamente disagiata rimane fuori dall’asilo pubblico? Non avrà certo i soldi per mandare il figlio in una struttura privata. E qua scatta la polemica. <<La verità è che il Comune non ha i soldi per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli asili – dice Nadia Spallitta, consigliere comunale di Un’Altra Storia – e così preferisce abbandonarli perdendo strutture capienti. Non c’è la volontà di investire nel sociale e in questo modo si abbandona il cittadino al privato>>.  Alla Spallitta risponde il capogruppo del Pdl al consiglio comunale Giulio Tantillo : <<l’asilo nido non è un scuola dell’obbligo: per cui il Comune non è tenuto a garantire i posti per tutti i richiedenti…(continua)




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