Una delibera che ora tutti rinnegano. E una miccia pronta a riaccendersi. Perché il piano per dare in appalto a cooperative sociali la raccolta differenziata si è impantanato prima ancora di approdare al voto del consiglio comunale. E perché da lunedì chiuderà i battenti la cooperativa Apas, con licenziamento per giusta causa degli 85 cenciaioli che ne fanno parte.
E che sono pronti a tornare a far salire il livello di protesta. Di certo c’è che dalle cinque pagine messe nero su bianco per affidare a una coop che garantisse i cenciaioli un non meglio identificato servizio di raccolta differenziata in una ancora non meglio identificata zona della città, tutti sembrano ora voler prendere le distanze.<<Non mi risulta presentata formalmente alcuna proposta di delibera – dice il presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna – anche se so che era stata predisposta. Mi risulta che l’unica firma in calce era quella della consigliera Nadia Spallitta, che poi ha deciso di ritirarla>>. Spallitta <<pentita>> dunque? L’interessata offre una versione diversa: <<Il mio intento – dice – rimane quello di garantire tutela e occupazione a questi lavoratori, ma non sono disposta a partecipare a strumentalizzazioni o speculazioni, né alla possibile apertura a nuove forme di precariato esteso. E quella bozza di delibera non corrispondeva al mio unico scopo>>. Insomma, chi l’ha materialmente scritta quella delibera? <<Gli uffici, ma col supporto di molti consiglieri>>, dice la stessa Spallitta…(continua)