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mercoledì, 25 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Palermo – Beni confiscati, caos-gestione. “Le case vadano alle famiglie”

Scompiglio tra i vertici dell’amministrazione dopo il documentario mandato in onda da Striscia. Il sindaco promette controlli a tappeto. Il Consiglio chiede chiarimenti
PALERMO – In città monta ancora il caso dei beni confiscati alla mafia. Dopo la vicenda dell’operaio Gesip, beccato ad occuparsi della barca del sindaco, è stata ancora una volta l’inviata in giallo di Striscia la Notizia, Stefania Petyx, a gettare lo scompiglio tra i vertici dell’amministrazione comunale.
Tanto che, dopo la messa in onda dei servizi, anche la Procura della Repubblica ha deciso di andare a fondo sulla vicenda e di acquisire i servizi filmati. Se il sindaco si è detto all’oscuro delle assegnazioni, promettendo controlli a tappeto per perseguire eventuali abusi, nei giorni scorsi è stato l’ex assessore comunale Pippo Enea, titolare della delega fino allo scorso anno, a cercare di rintuzzare le domande incalzanti del Tg satirico, procurandosi anche una smentita ufficiale da parte della Prefettura. Intanto, da qualche giorno, sul sito istituzionale del Comune campeggia l’avviso per la concessione dei beni per finalità sociali, con tanto di elenco dei beni disponibili. Gli immobili inseriti sono in tutto 54 tra appartamenti, magazzini e terreni.
 
Ai beni sottratti a Cosa nostra guarda in particolare l’esercito dei senza casa palermitani. Secondo il gruppo consiliare Un’Altra Storia, sarebbero una trentina gli immobili idonei – da subito o dopo qualche piccolo intervento di manutenzione – a saziare la cronica fame di abitazioni. Alla luce dei gravi elementi finora emersi, il capogruppo Nadia Spallitta, ha quindi chiesto al sindaco e all’assessore al Patrimonio di sospendere le assegnazioni sospette che “hanno leso una legittima aspettativa delle famiglie inserite nella graduatoria dell’emergenza abitativa, alle quali gli immobili confiscati alla mafia prioritariamente dovevano essere assegnati”.
 
Tanto che ora “queste famiglie potrebbero agire in via risarcitoria per violazione del regolamento”. Ma è tutto il centrosinistra a insorgere contro la (mala) gestione della materia. L’Italia dei Valori ha chiesto una Commissione d’indagine per verificare “eventuali inadempienze degli uffici e degli organi comunali”. Il capogruppo del Pd, Davide Faraone, ha presentato due interrogazioni al sindaco, invitandolo a riferire in aula: “Aldilà degli esiti dell’inchiesta giudiziaria – ha detto – è giusto che il Consiglio comunale, il quale dovrà sicuramente provvedere con urgenza a rivedere il regolamento, sia messo rapidamente al corrente sul modus operandi degli uffici in merito ad una materia così delicata”.

 




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