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lunedì, 23 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

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Palermo – La scuola Falcone per un riscatto che all’ex Zen ancora non arriva

PALERMO – Sono passati quarant’anni dal progetto a firma dell’architetto Vittorio Gregotti, ma da allora poco o nulla è cambiato. Che lo si chiami Zen o San Filippo Neri, la quotidianità degli abitanti della periferia a nord della città parla ancora di uno stato di degrado simboleggiato dalle carcasse di automobili abbandonate per strada.

In assenza di un presidio delle forze dell’ordine, è la scuola Giovanni Falcone – recente vittima di attentati incendiari – il solo fortino dello Stato in una landa lasciata in mano alla criminalità che ne impone le sue leggi, dall’assegnazione delle case popolari alla richiesta del pizzo anche su acqua e luce. Un quartiere “dimenticato e invivibile” per Nadia Spallitta: “La piazza – ha detto la consigliera comunale del gruppo Un’altra Storia – è una discarica a cielo aperto piena di materiali di risulta, gli edifici sono fatiscenti, insomma una giungla di asfalto dove non è neanche pensabile uno sviluppo sano e sereno dei giovani”. Ragazzi che gli insegnanti dell’istituto scolastico che porta il nome del magistrato ucciso dalla mafia vorrebbero sottrarre ad un destino già segnato.

“Questo istituto – ha commentato Domenico Di Fatta, da tre anni preside dell’istituto che include materna, elementare e medie – ha attivato numerosi progetti, e altri sono in itinere, per togliere bambini e ragazzi dalla strada, sottraendoli alla delinquenza. Questo alla mafia non va bene. È l’unica ipotesi che posso fare per spiegare i gravissimi attentati degli ultimi mesi”.
A settembre sarebbe dovuta cominciare una scuola di calcio con un finanziamento di 50 mila euro del ministero della Pubblica istruzione. Fondi che dopo l’incendio sono stati stornati per la ricostruzione.

“Faremo della scuola Falcone – ha assicurato nei giorni scorsi il Prefetto Giancarlo Trevisone, che ha dato appuntamento a dicembre per la consegna delle aule della materna devastate dalle fiamme – un presidio della legalità, perché la scuola costituisce un momento fondamentale e irrinunciabile di progresso e sviluppo civile”.
Il sindaco, oltre ad assicurare gli interventi di competenza comunale, ha chiesto alla Polizia municipale di assicurare “di concerto con Polizia e Carabinieri un controllo dinamico più frequente della scuola”.
“Lo Stato siamo noi – ha detto Cammarata – e nessuno di noi vuole rinunciare ad assicurare ai bambini e ai ragazzi dello Zen quell’istruzione che consentirà loro di guardare con più fiducia al futuro”.

 




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