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lunedì, 23 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Palermo – Mentre i rifiuti bruciano in città gli impianti restano inutilizzati

Lo Cicero (ex Amia) promise nel 2009: “Apertura entro la fine dell’anno, mancano alcune autorizzazioni”. Differenziata, il centro di Partanna Mondello nuovo di zecca ma fermo dal 2008

PALERMO – Mentre la città si sveglia a giorni alterni soffocata dai roghi alla diossina della spazzatura e il percolato di Bellolampo minaccia la salute dei palermitani, a Partanna Mondello continua a rimanere inattivo il centro di selezione e valorizzazione rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata.
L’impianto di trattamento è stato quasi del tutto completato nel 2005, collaudato nel novembre del 2008, ma da allora non è mai entrato in funzione. Colpa della mancanza di alcune certificazioni, secondo i vertici dell’Amia, le cui promesse circa la data di apertura della struttura sono state tutte disattese. “Mancano ancora alcune autorizzazioni, per la prevenzione degli incendi e lo scarico delle acque, oltre all’agibilità. Speriamo possa aprire entro la fine dell’anno” ci aveva detto qualche tempo fa l’ex presidente dell’azienda dei rifiuti, Geatano Lo Cicero. Per la precisione era il novembre del 2009 ed allora il mistero ha continuato la struttura.

Un impianto, dunque, che finora ha riciclato soltanto la polvere e che il tempo rischia di rendere inutilizzabile. Uno spreco se si considera il costo, pari ad oltre 5 mln € (2, 7 mln € per la fornitura dell’impianto “Rdm” e 2, 6 mln per le opere civili, da fondi del ministero dell´Ambiente e del Lavoro nel 1999, e nel 2002 da fondi Cipe), considerati anche i costi aggiuntivi che ciò determina per le casse comunali.

“Il lavoro di riciclo dei materiali – scrivono i consiglieri comunali di Un’Altra Storia, Nadia Spallitta e Antonella Monastra, in un’interrogazione presentata nei giorni scorsi – prima di essere consegnati alle piattaforme di riutilizzo, viene operato da ditte esterne convenzionate anziché essere effettuato nell’impianto stesso”.

“È inverosimile – continuano – che la città di Palermo, dove manca un piano istituzionale per la corretta gestione dei rifiuti, comprese tutte le azioni di prevenzione finalizzate alla riduzione del consumo dei prodotti, del riuso e recupero dei materiali, e dove la percentuale della raccolta differenziata si attesta ancora a livelli bassissimi, nonostante quanto previsto dalla normativa vigente comunitaria e nazionale, non possa utilizzare e beneficiare di un impianto, potenzialmente funzionante, capace di riciclare ogni anno migliaia di tonnellate di plastica, metalli e di carta”.
 




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