“L’emergenza abitativa non è rientrata tra le priorità delle varie giunte guidate dal sindaco Cammarata” hanno detto Nadia Spallitta e Rita Borsellino. Questo, “nonostante il numero sempre maggiore di famiglie senza tetto e l’atto di indirizzo che, già dal 2007, prevede che i beni confiscati siano assegnati prioritariamente agli indigenti dell’emergenza abitativa”.
Da qui, la proposta di un nuovo regolamento comunale per “rispondere concretamente ai principi di trasparenza previsti dalla legge”.
Si guarda inoltre con interesse alla neonata Agenzia nazionale per i beni confiscati, guidata dal prefetto Di Pace: “Con Un’altra Storia – ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino – stiamo lavorando affinché si utilizzi il fondo costituito con le risorse economiche confiscate alla mafia anche per ristrutturare e recuperare quegli immobili già assegnati agli enti territoriali e renderli così disponibili per le famiglie senza tetto”.
Per il consigliere comunale del Pd, Salvatore Orlando, proprio la nascita dell’Agenzia dovrebbe spingere l’amministrazione comunale a revocare l’avviso pubblico per la concessione dei beni, anche per istituire un ufficio specifico per la gestione dei beni. “è meglio fermarsi – ha detto – e regolamentare la materia, prima di procedere con assegnazioni che domani potrebbero rivelarsi irregolari”.
La situazione. Sono 520 su 1731 i beni finora assegnati
PALERMO – Dei 1731 gli immobili confiscati alla mafia che sono stati assegnati al Comune di Palermo, 1.002 sono attualmente in gestione al Demanio e 145 sono in corso di assegnazione. I beni finora consegnati sono 520.
Nonostante l’emergenza abitativa – è la denuncia delle consigliere di Un’Altra Storia – il numero di immobili destinati ai senza casa si è ridotto negli anni: se dal 2003 al 2007 sono stati 38, nel 2008 solo uno, nel 2009 nessuno.
La legge 575/1965, come modificata dalla legge 109/1996, prevede che gli enti territoriali possano amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione a titolo gratuito a: comunità, enti, associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali; organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, associazioni ambientaliste riconosciute. Inoltre, è prevista anche l’assegnazione di immobili per far fronte all’emergenza abitativa.
La maggior parte dei soggetti ai quali il Comune ha finora destinato gli immobili non possederebbe i requisiti previsti dalla legge.