Palermo fino alla prima metà del ‘900 si adagiava sulla pianura della Conca d’Oro, una distesa verde e dorata di agrumeti, attraversata dal fiume Oreto, che si sviluppava lussureggiante, scendendo dolcemente dai monti che circondano la città fino al mare. Un grande, incantevole giardino di limoni, aranci, mandarini reso fertile e fecondo già dall’ingegnosa arte arabo-normanna.
Così quando Johann Wolfgang Von Goethe arrivò a Palermo il 2 aprile 1787 rimase incantato dalla bellezza della natura, tanto da raccontarne l’emozione con frasi ormai divenute famose e che vengono ancora oggi orgogliosamente ripetute a celebrazione di una dimensione che, invero, appartiene tristemente al passato.
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