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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Palermo – Teatri e cultura, altre vittime sacrificate sull’altare dei tagli

PALERMO – Gli enti locali, alle prese con la riduzione dei trasferimenti dal Governo centrale, cercano di far quadrare i conti e di non sprofondare nel baratro del dissesto. Oltre al sociale, è la cultura la vittima immolata sull’altare dei tagli. Ne sanno qualcosa i Teatri Massimo e Biondo, al centro di un difficile schema di riequilibrio dei conti dell’amministrazione comunale.
Da un lato, c’è la necessità di salvare le due fondazioni e di raggiungere comunque il pareggio entro il 7 luglio (pena lo scioglimento del Consiglio); dall’altro, si polemizza sul management dei due Teatri. Lo hanno fatto di recente gli artisti, le maestranze ed i sindacati, protestando dinanzi al Massimo contro la gestione del sovrintendente Cognata; se ne è occupata la politica denunciando sprechi e dimenticanze sospette.

Per Nadia Spallitta (Un’Altra Storia) “la prima soluzione per risolvere la crisi economica del Biondo è quella di cambiarne la struttura, gestionale che evidentemente non è stata in grado di utilizzare le risorse economiche a disposizione, ed anzi ha creato coperture e indebitamenti esorbitanti”.

Per la consigliera di sinistra, più che conferire beni immobili (la Giunta guarda a questo escamotage per evitare la chiusura del teatro di via Roma) o ad elargire finanziamenti a fondo perduto, bisogna pensare “all’analisi della programmazione e dei relativi costi, sottoponendo ad un controllo preventivo le scelte economiche e finanziarie, sia per l’anno in corso sia per quelli successivi, in riferimento alle quali mai i direttori artistici hanno presentato una relazione al Consiglio comunale”.

E sul tema della cultura non mancano le polemiche anche alla Provincia. “Dopo aver speso 2 mln di euro per finanziare la rassegna ‘Provincia in Festa’ del 2009 – ha detto il capogruppo del Pd, Gaetano Lapunzina – mentre si tiene impegnata in patrocini e compartecipazioni ad iniziative, spesso, assai poco significative, l’Amministrazione Avanti, dal gennaio di quest’anno, non ha provveduto al rinnovo delle convenzioni, più che decennali, con Istituzioni che svolgono un importante e qualificato servizio culturale sul Territorio, quali la Fondazione Mandralisca di Cefalù, la Biblioteca Francescana, la Biblioteca Regionale dei Domenicani, l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, l’Arcidiocesi di Monreale, l’Istituzione Giambecchina di Gangi e l’Accademia Lirica del Mediterraneo di Palermo”.




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