Premesso che
il verde agricolo urbano e periurbano è una risorsa esauribile del patrimonio collettivo, bene indispensabile per mantenere una buona qualità della vita in ambito urbano, indispensabile in termini economici per l’abbattimento dei consumi energetici e dell’effetto serra e per il ricarico della falda acquifera, e salutare per il mantenimento del microclima e della ossigenazione dell’aria; il suo consumo continuato senza limiti né regole condivise costituisce attentato alla sostenibilità di un equilibrato rapporto fra le risorse disponibili e il loro uso;
in atto risultando edificata circa l’80% della pianura già denominata Conca d’oro, la sottrazione di ulteriore suolo agricolo permeabile derivante dalla costruzione di grandi centri commerciali, stadio, parcheggi, tangenziali, e dal prevedibile Piano di edilizia economica e popolare, porterebbe oltre il limite di rottura i già precari equilibri ecologici del sistema urbano per alterazione del microclima e del processo di smaltimento di fattori inquinanti, degli scambi aria-acqua-suolo e città-campagna, con danni per la salute dei cittadini nonché dell’economia legata alla specificità del paesaggio e della identità urbana
le crisi del settore combinate alla carenza di interventi di sostegno alle attività agricole, hanno di fatto consegnato le aree agricole periurbane ad una inerzia produttiva che conta di riscattarsi sul potenziale cambio di destinazione d’uso, piuttosto che sul potenziamento di colture tipiche e sulla applicazione della filiera corta “dal produttore al consumatore”, quindi sulla incentivazione dei mercati contadini forniti di prodotti freschi locali, genuini e a prezzi contenuti per l’abbattimento dei costi di trasporto, distribuiti nel centro urbano;
le deficitarie reti di trasporti pubblici urbani ed extraurbani, cui suppliscono i mezzi privati responsabili delle persistenza di inquinamenti atmosferici e acustici e della ingovernabilità del traffico, e in generale gli insufficienti standard dei servizi erogati, non appaiono in grado di sostenere ulteriori accrescimenti urbani in assenza di progettazione strutturale della mobilità coordinata centro-periferie, intermodale e a basse emissioni, né di assicurare il superamento degli attuali deficit;
In conseguenza di quanto sopra esposto, si propongono i seguenti emendamenti
1.Emendamento
Eliminare dall’oggetto, la frase da “ presa d’atto” fino alla parola “ed”
Emendamento
Eliminare a pag 6 della proposta , parte narrativa, sotto la voce “Rilevato” l’ultimo comma dalla parole “per” fino a “7200”
3.Emendamento
Eliminare a pag.7 della proposta nella parte narrativa, sotto la voce “occorre” il primo comma da “Stabilire e fino a 7200”
4,Emnendamento
Eliminare a pag 8 della proposta nel deliberato dopo le parole “fabbisogno decennale” dalle parole “ sopra evidenziato” e fino a “7200”
5.Emedamento
Eliminare il punto 2 della parte narrativa sotto la voce “rilevato che” pag. 6 della proposta dalla parola “utilizzando” alla parola “ privata”
6.emendamento
Sostituire nella parte narrativa, sotto la voce “ rilevato che “ al quinto periodo , pag.6 , il seguente punto n.1
1.“Privilegiare il recupero edilizio degli immobili del centro storico e degli immobili in stato di abbandono e/o dismessi delle aree periferiche e delle borgate , promuovendo nuove strategie per l’intervento pubblico privato per tale recupero , prima di procedere con nuova edilizia
Subordinare gli interventi in aree destrutturate , limitrofe alla città urbanizzata e nelle aree di borgata al preventivo recupero del patrimonio edilizio esistente “
7.Emendamento
Sostituire il quart’ultimo comma della parte narrativa, pag 7 della proposta dalla parola “ stabilire” e fino alla parola “ privata” con i seguenti periodi :
“1.“Privilegiare il recupero edilizio degli immobili del centro storico e degli immobili in stato di abbandono e/o dismessi delle aree periferiche e delle borgate , promuovendo nuove strategie per l’intervento pubblico privato per tale recupero , prima di procedere con nuova edilizia
Subordinare gli interventi in aree destrutturate , limitrofe alla città urbanizzata e nelle aree di borgata al preventivo recupero del patrimonio edilizio esistente
8 Emendamento
aggiungere nella parte narrativa, sotto la voce “ rilevato che “ al quinto periodo , pag.6 ,
dopo il punto 1 il seguente punto 2
2.“ escludere la localizzazione degli interventi edilizi del redigendo pano di settore e del PEEP in aree di verde agricolo in aree di verde attrezzato, e nelle aree destinate a parchi “
9 Emendamento
aggiungere nella parte narrativa, sotto la voce “ rilevato che “ al quinto periodo ,
dopo il punto 2 il seguente punto 3
3 “adottare criteri di sostenibilità edilizia e urbana idonei ad affrontare la crisi energetica, idrica di materie prime , di comunicazione, di spostamenti , di inquinamento , assicurane la creazione dei relativi servizi , indirizzando le risorse pubbliche verso la riqualificazione e la dotazione di servizi per le periferie e per le borgate
10 Emendamento
aggiungere, nella parte narrativa, sotto la voce “ rilevato che “ al quinto periodo ,dopo il punto 3 il seguente punto 4
– 4. “salvaguardare e promuovere la creazione di spazi collettivi comuni per fini sociali, sportivi e culturali “
11. emendamento
.Nella parte narrativa delle premesse , a pag.5 eliminare gli ultimi tre periodi dalle parole “In conclusione “ alle parole “previa espropriazione”
12. emendamento
Sostituire il secondo comma del deliberato , dalle parole “stabilire” alla parola “privata” con i seguenti periodi :”
“Privilegiare il recupero edilizio degli immobili del centro storico e degli immobili in stato di abbandono e/o dismessi delle aree periferiche e delle borgate , promuovendo nuove strategie per l’intervento pubblico privato per tale recupero , prima di procedere con nuova edilizia
“Subordinare gli interventi in aree destrutturate , limitrofe alla città urbanizzata e nelle aree di borgata al preventivo recupero del patrimonio edilizio esistente “
“ escludere la localizzazione degli interventi edilizi del redigendo pano di settore e del PEEP in aree di verde agricolo in aree di verde attrezzato, e nelle aree destinate a parchi
“adottare criteri di sostenibilità edilizia e urbana idonei ad affrontare la crisi energetica, idrica di materie prime , di comunicazione, di spostamenti , di inquinamento , assicurane la creazione dei relativi servizi , indirizzando le risorse pubbliche verso la riqualificazione e la dotazione di servizi per le periferie e per le borgate
“salvaguardare e promuovere la creazione di spazi collettivi comuni per fini sociali, sportivi e culturali
ORDINE DEL GIORNO
Premesso che
il verde agricolo urbano e periurbano è una risorsa esauribile del patrimonio collettivo, bene indispensabile per mantenere una buona qualità della vita in ambito urbano, indispensabile in termini economici per l’abbattimento dei consumi energetici e dell’effetto serra e per il ricarico della falda acquifera, e salutare per il mantenimento del microclima e della ossigenazione dell’aria; il suo consumo continuato senza limiti né regole condivise costituisce attentato alla sostenibilità di un equilibrato rapporto fra le risorse disponibili e il loro uso;
in atto risultando edificata circa l’80% della pianura già denominata Conca d’oro, la sottrazione di ulteriore suolo agricolo permeabile derivante dalla costruzione di grandi centri commerciali, stadio, parcheggi, tangenziali, e dal prevedibile Piano di edilizia economica e popolare, porterebbe oltre il limite di rottura i già precari equilibri ecologici del sistema urbano per alterazione del microclima e del processo di smaltimento di fattori inquinanti, degli scambi aria-acqua-suolo e città-campagna, con danni per la salute dei cittadini nonché dell’economia legata alla specificità del paesaggio e della identità urbana
le crisi del settore combinate alla carenza di interventi di sostegno alle attività agricole, hanno di fatto consegnato le aree agricole periurbane ad una inerzia produttiva che conta di riscattarsi sul potenziale cambio di destinazione d’uso, piuttosto che sul potenziamento di colture tipiche e sulla applicazione della filiera corta “dal produttore al consumatore”, quindi sulla incentivazione dei mercati contadini forniti di prodotti freschi locali, genuini e a prezzi contenuti per l’abbattimento dei costi di trasporto, distribuiti nel centro urbano;
le deficitarie reti di trasporti pubblici urbani ed extraurbani, cui suppliscono i mezzi privati responsabili delle persistenza di inquinamenti atmosferici e acustici e della ingovernabilità del traffico, e in generale gli insufficienti standard dei servizi erogati, non appaiono in grado di sostenere ulteriori accrescimenti urbani in assenza di progettazione strutturale della mobilità coordinata centro-periferie, intermodale e a basse emissioni, né di assicurare il superamento degli attuali deficit;
Considerato che
il fabbisogno di alloggi, calcolato sulla base di previsioni degli anni ’90, non tiene conto di fattori nel frattempo intervenuti, tra cui la decrescita della popolazione e l’incremento di edilizia fuori controllo urbanistico, la percentuale di alloggi disabitati, vuoti, confiscati, edifici ex industriali abbandonati, nonché del salutare principio di rivitalizzazione del centro storico mediante il recupero del tessuto connettivo e delle attività artigianali e commerciali;
Ciò PREMESSO
SI IMPEGNANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E GLI UFFICI
a monitorare lo stato di fatto del fabbisogno abitativo e della disponibilità complessiva di residenze, tenendo conto dell’ultimo censimento effettuato , degli aggiornamenti in termini di movimenti della popolazione e di flussi migratori e di edilizia non censita e/o rilevabile,
ad accertare, conseguentemente l’effettivo fabbisogno abitativo secondo uno studio preliminare ulteriore, adeguato ed aggiornato secondo i criteri di cui al precedente punto ( nuovo censimento, flussi migratori, edilizia abusiva, edilizia non censita e/o rilevabile,), ai fini e prima della redazione del piano di settore e del PEEP da sottoporre al Consiglio Comunale
a rendere indisponibile ogni ulteriore occupazione ed utilizzazione di verde agricolo,
a prevedere interventi strutturali a favore degli agricoltori e delle piccole e medie aziende agricole, in specie per le aree periurbane, allo scopo di favorire lo sviluppo di economie “della terra” alternative alla imperante economia “del cemento”, considerato unico volano di sviluppo dalle realtà culturalmente arretrate;
a privilegiare il recupero del patrimonio edilizio esistente sia del Centro Storico che delle periferie anche rilanciando la promozione di interventi pubblico-privato rivolti a tale recupero
a promuovere l’elaborazione di una nuova idea di città che adotti, insieme ad un sistema integrato residenze-servizi-infrastrutture dal centro alle zone marginali, i nuovi criteri di sostenibilità edilizia ed urbana che si rendono indispensabili per affrontare le crisi in atto e quelle che si profilano per la sopravvivenza delle popolazioni urbanizzate e per gli stessi organismi urbani, assicurando la creazione di servizi adeguati, servizi di trasporto e di mobilità
– a salvaguardare e promuovere la creazione di spazi collettivi comuni per fini sociali, sportivi e culturali
– a subordinare la localizzazione e la concreta utilizzazione delle aree di PEEP, da parte dell’Istituto Autonomo Case Popolari ad apposita convenzione da stipularsi con l’amministrazione comunale, al fine di monitorare ed integrare gli interventi dello IACP, con quelli comunali anche in relazione al rispetto degli standard urbanistici