Pubblichiamo il testo della petizione APAS a favore dei cenciaioli storici e della valorizzazione di una professionalità esistente. Invito tutti a sottoscriverla su http://www.petitiononline.com/114117/petition.html per permettere a noi consiglieri di promuovere l’iniziativa.
Nadia Spallitta
SINDACO DI PALERMO, CONSIGLIERI COMUNALI, PREFETTO DI PALERMO, AMIA SPA, ATO PALERMO AMBIENTE, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, PRESIDENTE DEL SENATO, PRESIDENTE DELLA CAMERA ,MINISTRO DELL’AMBIENTE
Nella situazione di emergenza rifiuti in cui Palermo si è venuta a trovare in questi ultimi giorni, riteniamo che sia ASSURDO non rinnovare la convenzione che consentiva ai lavoratori dell’APAS di raccogliere dalle strade carta, cartone, plastica e metalli che attualmente finiscono in discarica o rimangono per le strade, e mescolandosi al materiale putrescibile creano l’emergenza sanitaria.
L’APAS in circa due mesi lavorativi è riuscita a raccogliere 1.000.000 di chilogrammi di materiale valorizzabile dalle strade, facendo in modo che si risparmiassero i costi di discarica e senza che né il Comune né l’AMIA spendessero un euro per tale servizio, sostenendosi con i soli contributi CONAI (contributi che il consorzio dei riciclatori di imballaggi mette a disposizione dei Comuni in base alle quantità di materiali raccolti) e i ricavati della vendita dei materiali raccolti sul libero mercato.
I sottoscritti firmatari chiedono agli amministratori di tenere in conto anche il grosso disagio sociale in cui versano questi lavoratori che appartengono alle fasce più deboli della società, e che da febbraio, in seguito all’entrata in vigore di nuove norme, non possono più lavorare.
I sottoscritti firmatari chiedono che il Comune di Palermo sostenga la Cooperativa APAS, in modo da:
– risolvere un problema sociale
– ridurre l’inquinamento ambientale sottraendo i materiali riciclabili alla discarica
– far risparmiare i costi della discarica ai cittadini
L’APAS CHIEDE SOLO DI POTER LAVORARE LEGALMENTE, PAGANDO LE TASSE E SENZA GRAVARE SULLE CASSE DEL COMUNE O DELL’AMIA.