Viene presentata in Consiglio comunale una proposta in parte attuativa del Piano generale del traffico urbano (Pgtu) che prevede l’individuazione di alcune parti del centro storico da pedonalizzare. La proposta è condivisibile in quanto sostanzialmente disciplina microaree che per le loro piccole dimensioni, per i trascurabili flussi veicolari e per le loro caratteristiche, sono adatte a tale un processo. Si tratta perlopiù di piccole piazze (piazzetta della Canna, piazzetta Monteleone, piazzetta Borgese) e piccoli tratti viari come via San Nicolò all’Alberghiera e via Principe di Belmonte. Quest’ultima chiusura, per altro, richiesta anche tramite petizioni cittadine.
Il provvedimento potrebbe essere integrato con ulteriori microaree, come per esempio quella relativa ad un tratto di via Spinuzza, antistante al Teatro Massimo, che inspiegabilmente resta aperto al traffico veicolare (a tal proposito presenterò una mia proposta di emendamento). Ritengo che il processo di pedonalizzazione debba avvenire gradualmente e riferirsi ad aree interne agli assi viari principali del centro storico, garantendo però una serie di strutture e servizi (come parcheggi, mezzi pubblici, biciclette elettriche) che consentano comunque la fruizione del territorio senza arrecare danno, né ai residenti né all’economia locale. In alcune parti del centro storico, infatti, la pedonalizzazione non ha dato i frutti sperati, probabilmente perché non è stata accompagnata da adeguate misure che potessero garantire il facile raggiungimento dei luoghi.
Inoltre il processo di chiusura al traffico dovrà portare a mio avviso alla creazione di nuovi parcheggi, per esempio utilizzando edifici del centro storico che non abbiano valenza culturale o, laddove possibile, posteggi sotterranei, come avviene in tutte le città in cui le zone storiche sono aree pedonali. A ciò si aggiunga che la pedonalizzazione deve essere realizzata a seguito di una valutazione analitica dei flussi veicolari in modo da non appesantire eventuali percorsi limitrofi ed evitare quindi concentrazioni di traffico, con le conseguenze che ne derivano in termini di salubrità dell’aria. In altre parole la coraggiosa scelta di avviare questo processo deve essere integrata da una serie di iniziative che consentano di ottenere risultati positivi in termini di qualità e vivibilità che, diversamente, si corre il rischio di non raggiungere.
Nadia Spallitta
(Mov 139)
Per scaricare la proposta del Piano di pedonalizzazioni clicca qui
La realtà è ben lontana dall’arte oratoria dispensata in propagande giornalistiche! Attorno alle isole pedonali attuali vi è un caos di macchine che rende questa città invivibile, gli autobus sono miraggi (Palermo è famosa in tutto il mondo per scene di gente che rincorre i mezzi pubblici alle fermate!) con costi dei biglietti altissimi, considerato che i bus passano in cadenza di almeno 40 minuti a corsa, l’inquinamento acustico è a livelli spropositati (Palermo al 4° posto quale città più trafficata al mondo!) e i bambini sono a rischio di vita, visto che nelle strade pedonali passano indisturbate macchine da tutte le traversine, come in via Maqueda! E che dire della assenza di varchi telecontrollati come quelli del Nord Italia? Ma poi, le amministrazioni comunali sanno parlare di politiche di sviluppo? A me sembra proprio di no…..migliaia di crocieristi che approdano al porto di Palermo lasciati nelle fauci del famoso traffico palermitano osannato da Jhonny Stecchino, senza indicazioni stradali e percorsi ad hoc che li preservino dai modi gentili e anarchici di carrozze a cavallo e apecar che praticano ai turisti tariffe esose fuori da ogni controllo….e ribadisco: ma l’amministrazione comunale – pregressa attuale e futura – ha mai sentito parlare di politiche di sviluppo? Ai posteri l’ardua sentenza………….