Eppure tanta bellezza non mi faceva sorridere, per una volta pensavo al mio futuro cercandolo tra le sue diramazioni, ma non riuscivo a vederlo. Questa città incantata non può prendere il volo, come un uccello ricoperto di catrame, una catrame che paralizza le ali. Questa peste che la attanaglia ad una realtà triste e le rende impossibile vedere la luce. Giorno dopo giorno vedo amici andare via e non posso fare a meno che approvare e condividere le loro scelte, perché qui non c’è un futuro. A seguito dei risultati di queste elezioni, strumento istituzionale di democrazia che per anni abbiamo lottato per ottenere, la disillusione si fa avanti nel mio animo, lo sgomento per il comportamento che può assumere un uomo, per la cattiveria umana e la sete di potere, per una situazione che lascia intravedere un avvenire disastroso. Nonostante tutto credo ancora nella bontà d’animo, nella forza degli ideali, nella capacità di essere generosi, di non perseguire obiettivi di esclusivo interesse personale, ma soprattutto, dato l’ambito di cui ci troviamo a trattare, nella capacità di amare, di amare questa città e di spendersi e talvolta sacrificarsi per portare avanti un cambiamento effettivo e farla nuovamente respirare. Non riesco a comprendere, alla luce dei recenti accadimenti, delle esperienze passate, degli anni di buio appena trascorsi, come sia possibile che la gente non senta l’esigenza di rialzarsi, perché più giù di così è difficile si possa andare senza offendere la dignità umana. L’arroganza, l’ignoranza, la falsità, la disonestà, la mancanza di coscienza, di rigore, puntualità, integrità, sincerità, sono tutte caratteristiche proprie della classe dirigente uscente, seppur con rare eccezioni, espressione della mano nera che dall’alto ci sovrasta impedendoci di vedere il sole. Ma probabilmente sono questi anche gli elementi che caratterizzano le personalità che si celano dietro i volti giovani raffigurati in gigantografie che sovrastano i palazzi, i teatri, i muri di questa città. Volti che si definiscono nuovi ma che di giovane forse hanno solo un nuovo accattivante sorriso finto. Volti dietro i quali si nascondono magari, chissà, animi tanto vecchi da non avere neanche la capacità di sognare, sperare, desiderare, amare, immaginare, credere in un progetto vero, lontano dalle vecchie politiche sporche e corrotte. Animi ancora che non desiderano davvero il bene di questa città. Spero vivamente che i cittadini di Palermo possano aprire in tempo gli occhi, e attraverso gli strumenti forti dell’informazione e della capacità di discernimento, non cadano in errori che troppe volte si sono riflessi nelle sorti tristi di Palermo. Spero abbiano la possibilità di votare in base all’istinto, al raziocinio, alla conoscenza e alla coscienza. Sono queste parole di una ragazza di 23 anni che ama la sua città e vorrebbe un domani poter pensare di costruire qualcosa nella sua terra senza dover fuggire ancora, o chiedere favori, che possa fruire dei propri diritti. Le belle persone esistono ancora, sono tante, sono intorno a noi, i sentimenti veri sopravvivono e la possibilità di un cambiamento può essere imminente.
Marta Palmisano