Sentenza Tarsu, buco da 150 milioni – Il Comune . “bloccate tutte le spese”. Lettera del ragioniere generale: servono nuovi tagli
Un buco di quaranta milioni di euro solo per il 2009. Che diventano oltre 150 se si considerano anche il 2006, 2007 e 2008. La sentenza del Tar che ha bocciato l’aumento del 75 per cento della Tarsu varato dalla giunta Cammarata nel 2006 mette a rischio dissesto i conti del Comune. Ieri, con una nota, il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha segnalato ai vertici della burocrazia comunale lo <<squilibrio di bilancio>>.
Entro 30 giorni il Consiglio comunale dovrà riunirsi per varare la manovra collettiva tagliando circa 40 milioni di euro nel bilancio 2009. Sarà una manovra di lacrime e sangue, come scrive il ragioniere generale secondo il quale le misure correttive <<avranno necessariamente riguardo alla riduzione del budget di spesa assegnati>>. Tagli a man bassa dunque su tutti i settori. Basile annuncia anche il blocco della spesa: saranno autorizzate solo <<le iniziative di spesa strettamente necessarie a evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente>>. Il Comune non potrà più spendere un euro. Appena una settimana fa la giunta aveva autorizzato il prelievo dal fondo di riserva di 145 mila euro per garantire alcune spese necessarie: dal budget per le necrologie (10 mila euro), dai soldi per il ripristino della palestra della scuola dello Zen (4.500 euro), all’ospitalità in albergo per gli sfollati di Belmonte Chiavelli (70 mila euro). I soldi servono anche per far funzionare gli uffici: la dirigente del Patrimonio Carmela Agnello ha chiesto 4 mila euro per comprare risme di carta A3 e A4, cancelleria (mille euro), toner (mille euro), ma anche materiale igienico sanitario (mille euro). Ma la nuova batosta Tarsu blocca tutto. Soprattutto l’adeguamento del contratto di servizio di Amia: il Comune, sull’orlo del dissesto, non potrà usare i 23 milioni di euro del raddoppio Irpef per dare nuove somme alla società. Che ne sarà dell’azienda dei rifiuti? Da ieri circolano le ipotesi più disparate: l’alternativa al fallimento è o la messa a bando del servizio o la riduzione delle ore di lavoro dei dipendenti per far sì che l’attuale convenzione sia sufficiente a coprire il costo del servizio. Ma i guai investono anche Gesip. Tutti i temi saranno affrontati stamattina dalla commissione Bilancio di Sala delle Lapidi…(continua)… Sulle casse del Comune pende anche l’incubo rimborsi: ieri l’associazione “Fare Città” ha annunciato l’apertura di uno sportello in via Catania 42, attivo dal lunedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30, per i rimborsi gratuiti. Palazzo delle Aquile sta valutando se e come ricorrere al Cga: l’amministrazione potrebbe non chiedere la sospensiva ma puntare direttamente al merito. Ma se sarà necessario, come rimborsare tutti i cittadini? Tra le ipotesi quella di utilizzare i fondi dei mutui in devoluzione. Ma la priorità, al momento, è rimettere in pareggio il bilancio….(continua) La batosta Tarsu scatena l’opposizione. Per il capogruppo del Pd Davide Faraone <<si rischia il blocco anche dei servizi essenziali>>. <<La città vive una lenta agonia>> incalza Ninni Terminelli, mentre per Maurizio Pellegrino <<è ironico che sulle tv locali passi uno spot di Cammarata con il quale si propaganda che tutto va bene>>. Il Capogruppo di Un’Altra Storia Nadia Spallitta teme lo scioglimento del Consiglio comunale: <<La mancata adozione di un provvedimento di riequilibrio entro 30 giorni può provocare lo scioglimento di Sala delle Lapidi. Basile troverà i rimedi tecnici in tempo? Forse il sindaco lavora a una manovra politica per restare in carica da solo>>.