Con il Festino di Santa Rosalia alle porte e mentre il consiglio comunale sta affrontando per l’ennesima volta la delicata faccenda dell’aumento della Tarsu (tassa sui rifiuti), c’è chi non potrà contare più neanche su un tetto sopra la testa. Questa volta si tratta delle famiglie di Casa Guzzetta.
Agenti della polizia ieri hanno fatto sgomberare una cinquantina di senza tetto che negli ultimi due anni avevano trovato riparo nell’ex centro di formazione regionale. La struttura, occupata abusivamente, si trova in piazza Guzzetta, alle spalle del Conservatorio di Palermo. I nuclei familiari sono inseriti nella graduatoria dell’emergenza abitativa del Comune di Palermo e per loro, come per le famiglie che vivono nei container di via Messina Montagne, qualche mese fa il Consiglio comunale di Palermo ha approvato l’assegnazione di case o alloggi temporanei. «Ma non solo questo non è avvenuto – dice Fabrizio Ferrandelli, capogruppo dell’Idv al Comune – ma ieri alle prime luci dell’alba la polizia ha fatto il solito blitz: li hanno buttati per strada senza un posto dove andare». E il caso ha subito attirato le attenzioni della società civile e di alcuni esponenti politici. «Il provvedimento di sgombero appare ancora più iniquo – dice Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia – se si considera che si verifica proprio mentre il sindaco e il vice sindaco di Palermo godono di una privilegiata vacanza in Sud Africa per motivi che, di fronte alla disperazione di queste famiglie, appaiono futili ed offensivi». «Questo provvedimento è un ulteriore momento di quel distacco – continua – che caratterizza da troppo tempo la politica della giunta rispetto ai problemi della città, perché non si cura di creare soluzioni alternative ». Intanto si profila all’orizzonte una soluzione: utilizzare l’immobile di piazza Magione, l’ex convento delle suore di Calcutta, per la creazione di un centro di accoglienza. Proprio su questo punto Ferrandelli ha presentato un’interrogazione a Cammarata. Intanto i senza tetto giurano che non staranno senza fare niente. Da qui la decisione, come riferisce il Comitato di lotta per la casa 12 luglio, di marciare su piazza Pretoria, davanti al municipio: «Stiamo qui e chiediamo il sostegno delle associazioni e dei sindacati». Al loro fianco il gesuita padre Gianni Notari, il sacerdote dei senzacasa che a settembre lascerà Palermo.