<< L’approvazione del piano casa da parte della Regione, può avere un effetto devastante sul territorio palermitano e contribuire alla cementificazione della città già avviata con le procedure del Peep (piano edilizia economica e popolare), dei Prusst e del Piano Regolatore del Porto. Nessuno, tra l’altro, parla dei 30 piani particolareggiati che riguardano le aree collinari e le zone periferiche della città gravemente compromesse dall’abusivismo edilizio e che erano state stralciate dal Piano Regolatore Generale proprio in vista dell’adozione di piani di recupero. Si tratta di 30 piani particolareggiati, in dirittura d’arrivo, che avrebbero dovuto salvaguardare il verde esistente. Tuttavia, sembrerebbe che la Regione abbia espresso un diverso avviso per le zone collinari di Palermo prescrivendo la loro zonizzazione, cioè la classificazione come zone C, ovvero edificabili.
In altre parole, se dovesse passare questo orientamento, non solo si sanerebbero tutti gli abusi commessi in queste aree, ma si aprirebbe la maglia per nuove edificazioni. Per di più sembrerebbe che in sede di redazione dei piani particolareggiati, siano stati individuati circa 6.000 alloggi non censiti, il cui numero sarebbe in contrasto – se la notizia dovesse essere confermata dagli uffici – con lo studio elaborato ai fini del Peep che di questi immobili non fa menzione. Per cui il predetto studio dovrebbe essere aggiornato e rielaborato alla luce anche dei piani particolareggiati in itinere. Inoltre ritengo che sia opportuno che il Comune di Palermo intervenga ufficialmente per bloccare la devastazione della città e per salvaguardare i poteri e le competenze relative all’organizzazione del territorio comunale. Per questo aspetto la legge, a mio avviso, invade le competenze dei comuni e dovrebbe essere ritenuta incostituzionale>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia