SPALLITTA: Beni confiscati, utilizzo improprio da parte di un latitante . Si accertino le responsabilità.
<< Ritengo scandalosa la notizia che un latitante abbia trovato rifugio presso un immobile confiscato ai mafiosi e assegnato al comune di Palermo dal 2007. L’assessore al ramo, che all’epoca gestiva, tra gli altri, questa grande villa di via del Trabucco, a mio avviso, di fronte ad un fatto così grave che dimostra tutta l’incapacità e l’inefficienza dell’amministrazione comunale, dovrebbe dimettersi. E’ infatti inaccettabile che l’inerzia della giunta Cammarata sia tale da mettere a rischio l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, e in grado di annullare i pregevoli effetti della legge Rognoni–La Torre (che prevede la confisca del patrimonio mafioso e la fruizione sociale dello stesso), nel momento in cui, di fatto, gli stessi soggetti incriminati o ricercati per mafia, godano pacificamente e senza controlli di beni che, invece, dovrebbero rappresentare con il loro utilizzo sociale, un simbolo efficace della lotta alla mafia.
Sulla vicenda presenterò un’interrogazione e chiederò l’intervento della corte dei Conti, per il danno all’erario che dall’uso improprio del patrimonio immobiliare pubblico, ne è derivato. Inoltre, solleciterò l’adozione di un regolamento che definisca finalmente modalità e criteri di assegnazione e gestione dei beni confiscati, assicurando altresì adeguate misure di vigilanza e controllo sul soggetto beneficiario e sulla sua azione nel territorio.>>
Nadia Spallitta (Sel) capogruppo di Un’Altra Storia