SPALLITTA: buono il lavoro dell’opposizione in Consiglio Comunale e la capacità di bloccare atti lesivi della collettività.
<< Da parecchio tempo la stampa dedica numerosi articoli all’attacco del Consiglio Comunale di Palermo e della sua inerzia, lamentando i costi della politica, eccessivi rispetto all’immobilismo consiliare. Questo tipo di articolo mi sembra, per alcuni aspetti, inadeguato e “politicamente” riduttivo .
Intanto, è opportuno sottolineare che all’interno del Consiglio esiste uno schieramento di opposizione che ha come compito precipuo quello di limitare l’azione di un governo , che non condivide, e che ritiene anzi dannosa per la città.
Per essere produttivi – seguendo la formula proposta dalla stampa,- il Consiglio dovrebbe approvare più atti, a nulla rilevando se abbiano ad oggetto ad es. l’aumento della TARSU, o l’aumento dell’IRPEF , o l’aumento delle tariffe , o la costosa esternalizzazione di servizi , o la riduzione delle urbanizzazioni , o tagli al sociale, o l’aumento incontrollato dei costi delle Società partecipate , o il rendiconto irregolare del Comune , ovvero un PEEP in violazione di legge, rapportato ad un fabbisogno del 1991, piuttosto che del 2011 -e stimato nell’inverosimile cifra di 18.000 nuovi alloggi, ( tale da cementificare quello che rimane del verde), o ancora i PRUSST , sprovvisti di pareri e anche se localizzati in aree di dissesto idrogeologico o collinari, o i debiti fuori bilancio, ritenuti irregolari anche dalla Corte dei Conti, per decine di milioni, e tanti altri provvedimenti che un Consiglio Comunale “produttivo” avrebbe varato da tempo, ma con grandissimo ed irreparabile danno per la città .
Credo, quindi, che l’analisi sia più complessa e vada fatta su altri e diversi parametri , che riguardano in primo luogo la natura ed i contenuti degli atti deliberativi che l’amministrazione attiva, Sindaco e Giunta Comunale, propongono al Consiglio Comunale (sono rare le proposte di iniziativa consiliare anche per l’assenza di strutture burocratiche a ciò preposte; quasi tutti i provvedimenti, per legge, sono predisposti dagli assessori competenti per materia) , e sulle quali, a mio avviso, bene fa il Consiglio Comunale a non esprimersi
Appare contraddittorio, infatti, criticare il Sindaco e la Sua Giunta per incapacità ed inefficienza e poi tacciare di improduttività il Consiglio Comunale che , per ragioni politiche e di non condivisione , rifiuta e non approva gli atti proposti dallo stesso Sindaco e dai suoi assessori, e che sono diretta espressione della incapacità ed inadeguatezza a governare la Città .
Delle due l’una, o il Sindaco ha fallito nella sua azione, ed allora bene fa il Consiglio Comunale a non approvare le proposte di deliberazione che propone al Consiglio , o il Sindaco ha lavorato e continua a lavorare bene , ed allora il Consiglio è ingiustificatamente improduttivo.
Appare troppo semplificata, quindi, l’analisi proposta dalla stampa che non valuta, inoltre, anche un’altra circostanza : il Consiglio Comunale di Palermo, da molti mesi, è caratterizzato dal fatto che non esiste più una maggioranza politica in grado di sostenere e portare avanti le scelte politiche e le predette proposte del Primo Cittadino e dei suoi Assessori; non spetta sicuramente al centro-sinistra approvare e portare avanti atti espressione di una linea politica che non condivide.
Le responsabilità, in ultima analisi non sono tanto ( e comunque non soltanto) del Consiglio Comunale, ma dell’amministrazione attiva, del Sindaco, che non avendo da tempo più i numeri per governare la Città, si è caparbiamente ostinato a mantenere il suo ruolo improduttivo.
Di fronte alla sistematica inerzia del Consiglio Comunale, che deve tradursi in una sistematica sfiducia alle proposte della Giunta e ad una sconfitta della politica di Centro-destra, da tempo il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi , per consentire , attraverso nuove elezioni, di tutti gli organi politici, un nuovo e più efficiente governo cittadino.
Concludo precisando che gli unici effetti di questa sistematica campagna contro i consiglieri comunali, anche di quelli che bene stanno facendo il loro lavoro, impedendo ad esempio la devastazione del territorio, sono quelli di produrre pressioni per l’adozione di atti come i PRUSST, la cui proposta di delibera non risponde ai requisiti di riqualificazione del territorio, ma sono varianti puntuali che non apporteranno – con le dovute eccezioni – nessun reale vantaggio per la collettività. In questo contesto si inserisce il costituendo “comitato dei PRUSST”, con il rischio che pur di non essere improduttivi si dia il via libera ad atti i cui effetti lesivi per l’interesse pubblico, se adottati, si vedranno nei prossimi anni.>>
Nadia Spallitta consigliere comunale (Sel) – capogruppo di Un’Altra Storia