All’amministrazione comunale ho chiesto cautela sul tema
Palermo, 28 Gennaio 2014 – “Condivido la preoccupazione, espressa oggi dal presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, On. Giampiero Trizzino del M5S, rispetto agli effetti pesanti, che un parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa, emesso nel 2012 e relativo alla sanabilità di immobili abusivi in aree vincolate, potrebbe avere sul territorio siciliano e su quello palermitano e per questo motivo ho chiesto al Sindaco di temporeggiare nell’adozione della direttiva di recepimento di questo parere, che generalizzerebbe il principio di sanabilità degli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo”. Lo dice il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, che aggiunge:“Secondo il Cga, infatti, il condono edilizio, previsto dalla legge nazionale numero 326 del 2003, in virtù della competenza esclusiva in materia urbanistica di cui gode la Sicilia, consentirebbe, solo per la nostra regione, la possibilità di sanare nuove costruzioni o interventi di ristrutturazione, ricadenti su immobili gravati da vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici. Nel resto d’Italia, invece, il condono su immobili vincolati è rigorosamente limitato agli interventi di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria , a condizione che l’intervento sia conforme allo strumento urbanistico vigente e previo parere dell’organo o Ente, preposto al vincolo stesso. In altri termini, le ipotesi di sanatoria, nel caso di vincoli sul territorio nazionale, sono rare e di portata limitata”.
“Il parere del Cga – continua-, emesso in relazione ad un ricorso straordinario di un privato si discosta per molti aspetti dalla posizione assunta dall’ufficio legislativo della Regione siciliana, dalle direttive emanate dall’assessorato regionale all’ Ambiente e Territorio- da ultimo circolare del gennaio 2013 –, dalle sentenze del Tar Sicilia e della Cassazione penale, per i quali opera, pacificamente in Sicilia, in tutta la sua portata e con i limiti di sanabilità per gli immobili vincolati la legge nazionale 326/2003 (art. 32). Del resto la stessa Corte costituzionale con successive decisioni, dal 2004 e in tempi più recenti nerl 2009, ha affermato il principio secondo il quale la materia del governo del territorio connessa con i condoni e quindi con l’individuazione dei reati penali, è di stretta competenza dello Stato e di conseguenza anche le regioni a Statuto speciale devono uniformarsi”. “In Sicilia la legge regionale numero 15 del 2004 – sottolinea ancora Spallitta – ha recepito la legge 326 e, tuttavia, se tale recepimento è stato poco chiaro, dando luogo a dubbi interpretativi ( sfociati, tra l’altro, nel citato parere del Cga), ben venga un disegno di legge, come preannunciato dal Movimento Cinquestelle, che uniformi il condono siciliano a quello nazionale”. “Diversamente, estendendo la portata del condono – dice-, le centinaia di migliaia di costruzioni abusive su immobili vincolati, ad esempio in zone collinari o sulla costa, che, pur in mancanza di un divieto di inedificabilità assoluta, sono, tuttavia, in grado di danneggiare la bellezza del paesaggio in modo irreparabile, potrebbero essere sanate. Gli effetti potrebbero essere devastanti considerando che in Sicilia sono circa 800 mila le istanze di sanatoria presentate di cui 60 mila solo nel territorio della città di Palermo”.
“Per questo motivo – conclude- ritengo che la materia debba essere trattata con la necessaria cautela a salvaguardia di bellezze panoramiche e beni collettivi, che, altrimenti, potrebbero essere irrimediabilmente deturpate, senza considerare i rischi idrogeologici in alcune parti del territorio, e ritengo altresì indispensabile che venga assunta una chiara posizione politica regionale e locale sul governo del territorio”.
Nadia Spallitta – Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo