<< La decisione del comitato dei garanti, di annullare i voti di tutti i candidati allo Zen, mi sembra contraddittoria ed ingiusta. Da un lato si dichiara che all’interno delle primarie non si è agito con lealtà e correttezza, e sostanzialmente si afferma che le stesse sono gravemente inquinate – a tal punto da arrivare ad un annullamento parziale – ma nello stesso tempo, inverosimilmente vengono convalidate. Trovo inoltre contrario a principi giuridici, etici e politici, sanzionare anche chi non ha nessuna responsabilità nell’inquinamento del voto, ed anzi ha denunciato i fatti ritenuti gravi dallo stesso comitato. Appare singolare che chi abbia fatto il ricorso debba subire la riduzione dei propri voti onestamente ottenuti, con un risultato illogico e ingiusto. Ed infatti, se ad esempio la Borsellino avesse avuto allo Zen mille voti in più del vincitore, oggi si ritroverebbe con uno scarto di mille voti in meno rispetto allo stesso.
Più correttamente, a mio avviso, i garanti dovevano limitarsi a dichiarare il sospetto o la prova di gravi inquinamenti, lasciando poi alla politica le scelte, oppure, in presenza di prove specifiche, annullare solo i voti inquinati. In questo modo, invece, si segnalano le irregolarità commesse dalla rappresentante di lista del candidato vincitore, se ne afferma la gravità, ma nello stesso tempo si invita la cittadinanza a votare per quel vincitore. Credo che al di là della contraddittorietà di tali decisioni, sia innegabile la certificazione delle rilevanti anomalie, per cui, a mio avviso, la politica deve prendere atto del fallimento di queste consultazioni e trarne le dovute conseguenze. Dal candidato risultato vincitore, ad esito di primarie inquinate, mi aspetto un atto di responsabilità ed un passo indietro, in nome dell’unità del centrosinistra. Le contestazioni e le decisioni dei garanti non dovrebbero far esultare nessuno – trovo inoltre molto delicata la vicenda ( segnalata dalla stampa) circa i rapporti tra la rappresentante di lista allo Zen del candidato risultato vincitore e un boss latitante – ma dovrebbero indurre tutti a meditare su quanto è accaduto e trovare soluzioni condivise e di superamento di queste primarie. >>
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia