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lunedì, 23 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

SPALLITTA: Il fondo Luparello, inaccessibile e inadeguato per un centro direzionale.

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SPALLITTA:  Il fondo Luparello, inaccessibile e inadeguato per  un centro direzionale. La Regione usi il patrimonio dismesso ed esistente.
<<La volontà di realizzare sul fondo Luparello il centro direzionale regionale, dove allocare gli uffici della Regione, rappresenta una scelta illogica e lesiva per la collettività, frutto dell’assenza di una politica di tutela dell’ambiente e della nostra storia. Il fondo Luparello, area di circa 600 mila metri quadrati, infatti, appartiene alla riserva reale borbonica, della quale arreca ancora le tracce la storia. Inoltre, nel sottosuolo, sono stati trovati reperti archeologici dell’era romanica. Si Tratta, infine, dell’unico polmone di verde tra colline devastate dall’abusivismo edilizio e la città, fortemente cementificata. Il progetto regionale, se ciò non bastasse, è un invito all’uso dell’automobile, ed è rivolto ad intensificare il transito veicolare.
Infatti, non esiste nessun sistema di comunicazione di massa, (tranvie, ferrovie, metropolitana, etc ) a servizio di questo territorio; per cui dovrebbe crearsi un nuovo percorso viario e stradale per accedere agli uffici, e questo con consumo del suolo, ma soprattutto incentivando il ricorso all’automobile, con buona pace di ogni sana politica che, invece, dovrebbe dirottare verso il trasporto di massa. Da ultimo, sembra davvero paradossale che la Regione, dopo avere dismesso un immenso patrimonio immobiliare, e dopo essere stata costretta ad affittare gli uffici venduti, oggi, per carenza di fondi, costruisce questo enorme polo direzionale allo scopo di non pagare affitti. Procedura che appare singolare, anche perché esiste un vasto patrimonio di immobili confiscati o dismessi, o caserme, che potrebbero essere utili allo stesso scopo, senza danni per la collettività. Con il forum delle associazioni presenteremo una mozione, sia alla Regione sia al Comune, per bloccare questa idea così perversa che, tra l’altro, non tiene conto di vincoli idrogeologici che insistono sull’area, chiedendo l’immediata trasformazione dell’intera zona in un parco fruibile da tutti i cittadini.>>
Nadia Spallitta – presidente Commissione Urbanistica



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