<Il Pride del 2010 è stata una chiara espressione della volontà di un radicale cambiamento culturale, sia per la grande partecipazione, che per le modalità di svolgimento. Una festa di luci, colori, suoni , che ha accomunato persone diverse, unite dai valori di uguaglianza , lotta ad ogni forma di discriminazione, e quindi di libertà. La presentazione, oggi, del Pride 2011 , si inserisce in questo contesto di riscoperta di valori umanitari e di diritti fondamentali della persona; la libertà dell’individuo non può essere ridotta o limitata da questioni connesse né con le scelte sessuali né con la razza, ma deve essere assicurato il rispetto e l’attuazione di ogni forma di espressione della personalità, e quindi deve essere garantita l’uguaglianza sostanziale. Si tratta di un percorso di civiltà e di un processo culturale, che sia pure tardivo, a mio avviso è inarrestabile, e che nasce dall’esigenza di ritornare al senso di umanità e ai valori essenziali – che anche la nostra Costituzione riconosce e tutela – che ipocritamente la società contemporanea, troppo spesso ed ingiustamente, ha negato.>>
Nadia Spallitta (Sel) capogruppo di Un’Altra Storia