* 6 milioni di euro (circa) quali contributi dati ai teatri Biondo e Massimo;
* 4 milioni di euro (circa), spesa che inverosimilmente è prevista per il rilascio dei pass per la Ztl, che come è noto è stata annullata dal Tar e quindi non più dovuta (tra l’altro le somme – che nel triennio sono circa 12 milioni- non sono state impegnate);
* 3 milioni di euro sono relativi ad una convenzione con l’Arpa che non è stata ancora né approvata né stipulata e la cui stipula potrebbe essere rinviata all’anno prossimo;
* 1 milione di euro è possibile recuperarlo tra le somme non impegnate relative a servizi teatrali, museali, pinacoteche, mostre e manifestazioni varie;
* 1 milione di euro può essere prelevato nel capitolo relativo agli organi istituzionali, per esempio esistono 770 mila euro per iniziative amministrative non meglio identificate non ancora impegnate;
* 6 milioni di euro (circa) potrebbero essere recuperati azzerando le spese superflue delle aziende municipalizzate;
* 2 milioni e 600 mila euro riguardano somme non impegnate relative alla segnaletica stradale e se ne potrebbe di questi stornare una parte per garantire la segnaletica indispensabile;
* Le rimanenti somme non impegnate potrebbero essere ricavate utilizzando risorse in attesa di destinazione, revocando il piano di comunicazione, revocando gli incarichi di dirigenza esterna e quelli conferiti agli esperti e tagliando tutte le spese e le esternalizzazioni non indispensabili, come ad esempio la vigilanza della galleria d’arte data all’esterno per 200 mila euro, per un servizio che potrebbe essere reso dalle guardie giurate interne;
* Si potrebbe, laddove è necessario, ipotizzare la vendita delle azioni della Gesap o di una parte di queste (valore 4 milioni di euro), aumentare la Tosap (tassa occupazione suolo pubblico che, inverosimilmente, ad oggi è soltanto di 3 milioni di euro, somma definita eccessivamente prudenziale dagli stessi revisori dei conti);
* Si potrebbe altresì prevedere entrate derivanti da indennità di occupazione di immobili pubblici, si pensi alle ville di Pizzo Sella;
Si tratta solo di alcune voci esemplificative che però sono sintomatiche del fatto che, analizzando i diversi settori è possibile reperire risorse alternative all’aumento dell’addizionale Irpef, anche in considerazione del fatto che l’Amministrazione può sempre risolvere unilateralmente i contratti stipulati con terzi per impossibilità sopravvenuta o per eccessiva onerosità sopravvenuta, come si verifica nel caso di disequilibrio del bilancio. Chiederemo, come gruppo Un’Altra Storia, al ragioniere generale e al revisore dei conti di esprimersi formalmente su queste proposte alternative>>.