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venerdì, 22 novembre 2024
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Nadia Spallitta

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SPALLITTA: il pareggio dei bilancio non gravi sui cittadini

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nadiaspallitta_foto_cdg.jpg"Non ritengo che sia opportuno schierarsi in questa finta contesa sull’utilizzo dell’aumento Irpef di 23 milioni di euro per il 2009, da impiegare secondo alcuni per il pareggio del bilancio comunale e secondo altri per coprire i debiti dell’Amia. A mio avviso, questo aumento è illegittimo e non deve essere usato non solo con decorrenza dal 2010 ma anche dal 2009, come del resto ci siamo impegnati( come centrosinistra) rispetto alla città. Ritengo, infatti, che lo sperpero di denaro della giunta Cammarata, che oggi ha portato il disequilibrio, non debba gravare sui cittadini. Nel bilancio del Comune esistono, secondo me, le risorse idonee al pareggio.
Da una sommaria analisi degli atti contabili, sono disponibili per il “riequilibrio” le seguenti risorse:
* 6 milioni di euro (circa) quali contributi dati ai teatri Biondo e Massimo;
* 4 milioni di euro (circa), spesa che inverosimilmente è prevista per il rilascio dei pass per la Ztl, che come è noto è stata annullata dal Tar e quindi non più dovuta (tra l’altro le somme – che nel triennio sono circa 12 milioni- non sono state impegnate);
* 3 milioni di euro sono relativi ad una convenzione con l’Arpa che non è stata ancora né approvata né stipulata e la cui stipula potrebbe essere rinviata all’anno prossimo;
* 1 milione di euro è possibile recuperarlo tra le somme non impegnate relative a servizi teatrali, museali, pinacoteche, mostre e manifestazioni varie;
* 1 milione di euro può essere prelevato nel capitolo relativo agli organi istituzionali, per esempio esistono 770 mila euro per iniziative amministrative non meglio identificate non ancora impegnate;
* 6 milioni di euro (circa) potrebbero essere recuperati  azzerando le spese superflue delle aziende municipalizzate;
* 2 milioni e 600 mila euro riguardano somme non impegnate relative alla segnaletica stradale e se ne potrebbe di questi stornare una parte per garantire la segnaletica indispensabile;
* Le rimanenti somme non impegnate potrebbero essere ricavate utilizzando risorse in attesa di destinazione, revocando il piano di comunicazione, revocando gli incarichi di dirigenza esterna e quelli conferiti agli esperti e tagliando tutte le spese e le esternalizzazioni non indispensabili, come ad esempio la vigilanza della galleria d’arte data all’esterno per 200 mila euro, per un servizio che potrebbe essere reso dalle guardie giurate interne;
* Si potrebbe, laddove è necessario, ipotizzare la vendita delle azioni della Gesap o di una parte di queste (valore 4 milioni di euro), aumentare la Tosap (tassa occupazione suolo pubblico che, inverosimilmente, ad oggi è soltanto di 3 milioni di euro, somma definita eccessivamente prudenziale dagli stessi revisori dei conti);
* Si potrebbe altresì prevedere entrate derivanti da indennità di occupazione di immobili pubblici, si pensi alle ville di Pizzo Sella;

Si tratta solo di alcune voci esemplificative che però sono sintomatiche del fatto che, analizzando i diversi settori è possibile reperire risorse alternative all’aumento dell’addizionale Irpef, anche in considerazione del fatto che l’Amministrazione può sempre risolvere unilateralmente i contratti stipulati con terzi per impossibilità sopravvenuta o per eccessiva onerosità sopravvenuta, come si verifica nel caso di disequilibrio del bilancio. Chiederemo, come gruppo Un’Altra Storia, al ragioniere generale e al revisore dei conti di esprimersi formalmente su queste proposte alternative>>.

Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia




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