<< Ritengo che la politica siciliana sia arrivata ad un punto di non ritorno, e che sia giunto il momento di proporre una visione alternativa e di radicale contrasto ad ogni sistema di illegalità o di ambiguità, che fino ad oggi sembra aver caratterizzato il sistema politico locale. Penso che i siciliani abbiamo diritto a governi che non siano di esponenti arrestati o indagati per reati connessi con l’associazione di stampo mafioso, ed è paradossale e grave che negli ultimi dieci anni sia stato questo il prodotto della nostra politica . Le responsabilità del venir meno di ogni valore e di etica, sono di tutti i partiti che in qualche modo, fino ad ora, hanno convissuto ed accettato questo perverso sistema, dove sembra essersi smarrito il limite tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, e sistematicamente viene superato il confine tra l’interesse pubblico e quello personale.
La necessità di salvaguardare l’immagine della Sicilia e di garantire il regolare funzionamento istituzionale dell’ente, dovrebbe indurre alle spontanee dimissioni del Presidente Lombardo – al quale auguro di poter far chiarezza sulla sua situazione personale . I partiti che lo sostengono – ed in special modo il Pd – dovrebbe agire con coerenza e applicare gli stessi principi che invoca per opporsi al Capo del Governo – di fronte alla sua situazione di inquisito – anche a livello locale, revocando l’appoggio al governo Lombardo e agevolando così un indispensabile rinnovamento politico della Regione, che oggi vive una drammatica e antieconomica stasi, che potrebbe accentuarsi anche alla luce dei problemi giudiziari del suo Presidente.>>
Nadia Spallitta (Sel) capogruppo di Un’Altra Storia