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Il dibattito non vede molto coinvolta né la società civile né, più in generale, la città. In nessuna sede in realtà si sono accesi confronti e discussioni su questo strumento così importante, sia sotto il profilo sociale che territoriale. Così giunge in Aula, per esempio, uno studio datato e superato sull’andamento demografico di Palermo ancorato a dati del 1991, peraltro in palese violazione di legge, senza che nessuno in questi mesi si sia preoccupato in alcun modo di aggiornare e integrare questo studio. Anche la localizzazione degli interventi alloggiativi appare complessa dal momento che, in questi anni, il piano regolatore è stato sottoposto a continue varianti che hanno, di fatto, modificato l’impianto urbanistico originario. Credo che sia davvero difficile, senza una visione organica del tessuto urbano e dello stato di fatto, individuare le aree di intervento che, a mio avviso, in questa fase non possono che riguardare prioritariamente il nostro centro storico che ancora versa in varie parti in condizione di incuria e di abbandono, oltre che di pericolo di crolli. Con questi interventi, infatti, si assolverebbe ad una funzione di recupero del degrado urbano con contestuale soddisfacimento del fabbisogno abitativo>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia