
E’ singolare che immobili di tale pregio – della cui disponibilità non risulta essere stata data pubblica notizia – siano stati assegnati con tanta celerità alle predette cooperative. Non è ben chiaro quale tipo di istruttoria sia stata espletata in così poco tempo, anche alla luce del fatto che l’amministratore unico di una delle due cooperative ha solo 24 anni. Inoltre sembrerebbe che non si tratti di Onlus, dal momento che le stesse sono solite partecipare a taluni bandi pubblici per l’affidamento di servizi in materia di assistenza domiciliare e disabili ( servizi per i quali pare non abbiano neanche l’iscrizione regionale). Riteniamo che l’assenza di una regolamentazione della materia nuoccia gravemente all’imparzialità e alla trasparenza in un settore così delicato, dove invece massimo dovrebbe essere il controllo anche della compagine societaria, delle attività e del fine e della funzione sociale dei beni; senza dire poi, che ancora una volta, tanti appartamenti vengono sottratti alle famiglie con disagi abitativi in violazione di una precisa disposizione rivolta alla tutela del diritto all’alloggio>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia